Riceviamo e pubblichiamo questo testo che, benché faccia uso di toni molto duri e accusatori, non va (a nostro avviso) al di là del margine concesso a una critica tagliente. Anche perché, ovviamente, è offerta ampia facoltà di replica.
In barba alla nostre tradizioni di rispetto della dignità femminile e in totale disprezzo per le nostre istituzioni, a Locarno è accaduto l’impensabile: l’integralista Nekkaz, accompagnato da una donna con velo integrale, oltre ad aver potuto tenere una conferenza stampa di fronte a Palazzo Marcacci, ha ricevuto pure il benvenuto da parte del municipale liberale radicale Niccolò Salvioni, titolare del dicastero Sicurezza, rasentando così il senso del grottesco. È inammissibile che un municipale, oltretutto responsabile di un settore sensibile come quello della sicurezza dei cittadini, in tempi di pericoli legati all’estremismo islamico, non abbia di meglio da fare che accogliere dei fanatici religiosi che predicano, in modo rozzo e demenziale, delle follie come il dovere delle donne di indossare il velo integrale.
Il liberale Salvioni invece ha dichiarato che “Nekkaz mi è parsa una persona moderata ed affabile, un intellettuale interessante”! Tali affermazioni, rivolte nei confronti di chi predica l’odio verso le donne e calpesta la volontà popolare, lasciano alquanto perplessi; tanto che ciò che è accaduto a Locarno, con l’appoggio di un municipale che dovrebbe difendere i nostri valori democratici e i nostri diritti, e non offrire una piattaforma ai fanatici islamisti, è indice di dilettantismo e grave sottovalutazione dei rischi.
Il municipale Niccolò Salvioni ha commesso con leggerezza un gesto gravissimo, tanto che dovrebbe considerare di dimettersi o quantomeno rinunciare al dicastero Sicurezza.
Aron D’Errico – Movimento Giovani Leghisti Locarno
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Senza voler entrare nel tema politico, dimissioni o altro i fatti raccontati sono veri. L'indignazione del signor D'Errico è anche la mia e mi congratulo con lui.
Mi congratulo anch'io, anzi spero che di Aron ce ne siano più d'uno per dare una spinta considerevole alla crescita dell'antagonismo sociale e politico (islamico o laico).