Io credo nel rispetto degli altri e delle diversità. Ma non bisogna confondere rispetto con sottomissione. Cancellare nostre tradizioni, accettare deroghe alle leggi e nascondere la nostra identità non è un atto di rispetto, ma di sottomissione. L’apertura verso le altre culture deve quindi essere fatta nel rispetto delle nostre leggi, ma anche dei nostri valori. Se qualcuno si sente offeso dai nostri costumi, allora è una persona che non vuole integrarsi. Cambiare i nostri costumi per persone così non è dunque un atto di bontà, ma un atto di sottomissione.
Per conoscere gli altri, insomma, non dobbiamo dimenticarci chi siamo. Senza identità perderemmo lentamente i nostri valori, e senza valori saremmo pronti ad essere sottomessi, come già accaduto in altre nazioni. Prendo ad esempio l’Iran dove un’ideologia è riuscita a spazzare via valori secolari, e in pochi anni, sotto il regime islamico, la società è totalmente cambiata, dimenticando i propri valori e quindi la propria identità. Lo stesso è accaduto in altre realtà e sta accadendo ora in Turchia e lentamente anche in Europa.
Insomma difendere la nostra identità è fondamentale: ricordarci chi siamo ci aiuterà a conoscere gli altri, ma soprattutto ci impedirà di diventare altri.
Oreste Pejman
Articolo pubblicato nel Corriere e riproposto con il consenso dell’Autore
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"Ragionamento" simile a quelli che combattono a fianco del signore in foto.