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Spiegazioni all’avvocato Gendotti – di Rolando Bardelli

In questo interessante articolo viene ribadita la tesi centrale degli “ecotassanti”. I 18 (ipotetici) milioni finiranno nelle casse dello Stato [A] e serviranno ad attenuare i disagi del traffico e a migliorare lo stato dell’aria e con esso lo stato di salute della popolazione [B]. Ora, se A è certo come è certo che esiste Iddio, B è al contrario altamente aleatorio.

18 milioni (supplementari) trasmigreranno dalle tasche dei cittadini all’erario, il quale se ne servirà per tappare i buchi. Uno Stato incapace di controllare la spesa – ma non sarebbe neppure sbagliato dire: una POLITICA incapace di controllare la spesa – ha il diritto di avventarsi sul borsello del contribuente? Bisogna lasciarglielo fare? L’elettore risponderà alla domanda (potrà anche rispondere sì).

* * *

Nei giorni scorsi l’ex-consigliere di Stato avv. Gendotti ha preso posizione a sostegno del referendum sulla “tassa di collegamento” con una raffica di argomentazioni tra il polemico ed il disinformato. Addirittura scrive di non capire cosa colleghi la tassa. In realtà il concetto è molto semplice: una tassa sui posteggi dei grandi generatori di traffico (aziende con più di cinquanta dipendenti e centri commerciali) contribuisce a coprire una parte dei costi che sostiene il Cantone per i trasporti pubblici; questi collegano anche i grandi generatori di traffico stessi alla rete di trasporti cantonale.

Tutti coloro che osservano la situazione senza nascondersi dietro a un dito concordano sul fatto che il traffico automobilistico privato in Ticino è cresciuto a dismisura, generando problemi anche di salute pubblica per i tassi d’inquinamento atmosferico che non rispettano i limiti della legislazione federale. Soprattutto in Mendrisiotto.

Da oltre dieci anni il Consiglio di Stato ha adottato il principio dell’introduzione di una tassa di parcheggio per i grandi generatori di traffico, senza finora mai concretizzare quanto scritto nel Piano di risanamento dell’aria e nel Piano direttore cantonale. Quando finalmente, seguendo una proposta governativa, il Gran Consiglio introduce in modo molto pragmatico una tassa che permetterà di meglio finanziare e quindi di potenziare i trasporti pubblici, invogliando i pendolari ad utilizzarli, ecco che diversi potenti attori dell’economia ticinese lanciano un referendum che rischia di perpetuare l’attuale situazione disastrata del traffico ticinese.

La tassa di collegamento favorirà l’ottimizzazione dei trasporti pubblici, che sono uno dei tasselli fondamentali per una gestione più sostenibile degli spostamenti casa-lavoro. Già ci sono aziende ed enti pubblici che hanno adottato dei Piani di mobilità aziendale che attuano anche la promozione dei trasporti pubblici, ma si dovrebbe fare molto di più. In generale i comuni, compreso il mio, purtroppo per ora tentennano.

Finora garantendo i posteggi gratuiti i centri commerciali hanno favorito la clientela che li raggiunge in automobile, mentre quella che vi si reca con i trasporti pubblici deve pagarsi il biglietto del bus e del treno. Se con la tassa di collegamento i centri commerciali introdurranno una modesta tassa di parcheggio, che già esiste in molti cantoni compreso il nostro (es.: posteggio del Centro Lugano Sud di Grancia, promosso dal Fondo Clima Lugano Sud), otterremo una parità di trattamento per i due tipi di clienti.

Rolando Bardelli, municipale I Verdi del Ticino, Balerna

Relatore

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