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Videosorveglianza agli accessi di Losone : no del Municipio – di Giorgio Ghiringhelli

Una risposta insoddisfacente

Lo scorso mese di marzo avevo presentato al Municipio di Losone una petizione, firmata da un centinaio di abitanti, con la quale chiedevo “ che venisse sottoposta al Consiglio comunale una richiesta di credito per l’acquisto e l’istallazione di un sistema di videosorveglianza atto a migliorare la sicurezza e la prevenzione sul territorio di Losone”.  In particolare chiedevo che il progetto prevedesse la posa di una telecamera a tutti i 6 accessi stradali al Comune nonché eventualmente in altre zone interne strategiche e particolarmente esposte al rischio di furti, vandalismi e aggressioni.

Ebbene, pochi giorni fa è giunta la risposta alla petizione. In sostanza il Municipio ha accolto parzialmente la richiesta  rendendo noto che “tenuto conto delle possibilità tecniche e finanziarie a disposizione del Comune” si sta muovendo nella direzione di posare delle videocamere “in luoghi sensibili per scoraggiare comportamenti non conformi alle regole (ad esempio nei centri di raccolta rifiuti) e/o per proteggere puntuali obiettivi facilmente soggetti ad atti vandalici (ad esempio gli stabili pubblici)” , ma per quanto riguarda la richiesta principale, ossia quella concernente gli accessi al Comune, ha risposto che “in una realtà quale è ancora quella di Losone” la posa di impianti di videosorveglianza “non é indicata e creerebbe solo un’illusoria sensazione di aumento della sicurezza”. Il Municipio ha altresì precisato che terrà sotto controllo l’evoluzione generale della situazione e, se ritenuto necessario, “agirà adottando man mano gli altri accorgimenti del caso”.

La risposta del Municipio non è soddisfacente. Difatti va bene, e in parte lo chiedeva anche la petizione, che si provveda a sorvegliare stabili esposti al rischio di vandalismi o comportamenti scorretti nei centri di raccolta dei rifiuti. Ma lo scopo principale della videosorveglianza, che non per niente è sempre più diffusa, dovrebbe essere quello di garantir maggior sicurezza per le persone ( sia a livello di prevenzione che di repressione) sul fronte ad esempio dei furti, della criminalità, delle aggressioni e degli incidenti della circolazione. Per cui questi scopi possono essere in parte raggiunti solo controllando gli accessi al Comune, in modo da individuare autori di reati provenienti dall’esterno e che si sono dati alla fuga.

Del resto già nel febbraio del 2011, in risposta a una mia mozione con la quale chiedevo per l’appunto di installare la videosorveglianza a tutti gli accessi al Comune, il Municipio, pur affermando che il momento non era opportuno, riconobbe che la videosorveglianza “è uno strumento di grande utilità pratica per la gestione dei rischi e della sicurezza, utile sia a fini dissuasivi che repressivi” e riconobbe pure che l’esperienza fatta in altri Comuni era stata giudicata positivamente. Non si capisce dunque bene perché ora abbia fatto dietrofront, motivando il suo “niet”  con “l’illusoria sensazione di aumento della sicurezza”. Il sistema di videosorveglianza installato ad Ascona, tanto per fare un esempio, non ha impedito che una gioielleria venisse rapinata, ma ha consentito di individuare e arrestare tutti i suoi autori.

E’ vero che la situazione di Losone appare più tranquilla sul fronte della criminalità rispetto ad altri Comuni del Cantone, ma sarebbe un errore attendere che la situazione degeneri  prima di intervenire. Dopotutto anche a Losone si sono già verificati dei reati gravi come rapine, omicidi, sparatorie, furti (quasi un centinaio all’anno) e incidenti della circolazione con morti e feriti, per cui monitorare le targhe delle auto che entrano ed escono dal Comune potrebbe non solo avere un effetto preventivo e dissuasivo ma anche consentire di individuare autori di reati .

E poi la risposta del Municipio è anche incompleta perché per una migliore valutazione della questione mi sarei semmai atteso che venissero esposti i costi e le eventuali difficoltà tecniche che la posa di videocamere agli accessi al paese avrebbe comportato.

Nei prossimi mesi sarò impegnato sul fronte di un’iniziativa popolare a livello cantonale, concernente la legittima difesa, che intendo lanciare all’inizio di aprile. Ma successivamente valuterò la possibilità di lanciare un’iniziativa popolare a livello comunale , come già avvenuto a Chiasso e Caslano, per introdurre la videosorveglianza agli accessi di Losone.

Giorgio Ghiringhelli

 

Relatore

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