Il mercato delle poltrone della SES – Partito Socialista

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questo comunicato del PS, sul quale non ci sogniamo di prendere posizione. Può essere sensato o meno, sostenibile o meno.

Certo, se il PS non avesse mai manifestato alcuna “fame” di poltrone (dette anche cadrèghe), se non avesse mai approfittato di alcuna circostanza per arraffare qualche ghiotto sedile, il presente comunicato di accorata protesta risulterebbe molto più convincente. Sarà anche banale dirlo (talvolta bisogna avere il coraggio della banalità) ma l’impressione che su questo versante (patemi ed ansie per la collocazione delle natiche) siano tutti uguali è fortissima. Perderci il sonno è assurdo. Se una clicca resta fregata (o ritiene di esserlo) allora strilla a più non posso. È il gioco delle parti.

In secondo luogo, diciamo pure che questo testo informa perfettamente… coloro che sanno già tutto. Noi NON apparteniamo a simile eletta categoria.

* * *

Predicare… razzolare… com’era il proverbio? Come che fosse, di sicuro i liberali se lo sono dimenticato. Proprio loro, i paladini della competenza e del merito, quando poi si tratta di arraffare le poltrone non se ne fanno scappare una.

Risultato: se il 14 gennaio dall’Assemblea straordinaria della SES uscirà il nuovo Consiglio di amministrazione che loro stanno apparecchiando, ci saranno 6 liberali, due pipidini, un leghista e nessun socialista. In barba a tutti i princìpi secondo i quali dovrebbero essere privilegiate la competenza tecnica. Senza contare che i Comuni grandi sono sovrarappresentati rispetto a quelli piccoli. Che sì, certo, sono piccoli, ma messi tutti insieme rappresentano una grossa fetta della popolazione. Chi sono loro, i figli della serva?

Ma la competenza tecnica è poi davvero importante? La risposta è davanti agli occhi di tutti. Basta guardare i risultati ottenuti dal Consiglio di amministrazione ai tempi della maggioranza ATEL/AlpiQ: una rete di distribuzione fragile, problemi tecnici a ripetizione, investimenti ridotti e tariffe elevate, tutto a danno dell’utenza finale.

Noi non vogliamo veder ripetersi questo triste spettacolo. Vogliamo una SES che fornisca alla cittadinanza un servizio efficiente e affidabile e che, essendo in mani pubbliche, rifletta la reale composizione politica del territorio, senza essere il feudo di pochi partiti o addirittura di uno solo. Competenza tecnica necessaria specialmente ora, alla vigilia di una svolta essenziale per il futuro energetico del Paese e nel pieno di un tentativo di liberalizzare completamente il mercato dell’elettricità.

Partito Socialista (Carlo Lepori presidente a interim)


Relatore

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