Migranti: Un nuovo modello di business immobiliare? – Gianmaria Frapolli e conf.

NOTA. Riguardo alla domanda numero 4 “Il Consiglio di Stato ritiene che possa svilupparsi un business…”, non sappiamo in verità quali siano le opinioni dell’illuminato consesso. Noi riteniamo che possa svilupparsi un business, e che esso sia addirittura a buon punto.

* * *

INTERROGAZIONE

In questo ultimo periodo è iniziata la caccia alle strutture alberghiere e ai palazzi sfitti, per occuparli con migranti e richiedenti d’asilo. Sembra che di punto in bianco in talune persone si sia risvegliata la voglia di “accogliere” e “ospitare”, sul nostro territorio. Dal momento che di frequente sono a contatto con la gente ho potuto constatare che questo fenomeno contrasta manifestamente con la volontà popolare.

Appare ovvio agli occhi di chiunque che al di la del desiderio di accoglienza e misericordia che questi sedicenti imprenditori paventano, vi siano biechi interessi economici e di tornaconto personale.

Ad Astano, cito un caso di attualità, taluni imprenditori vorrebbero acquistare l’ex albergo per costruire un centro per asilanti. La cosa ancor più imbarazzante è che questi imprenditori sembra non siano nemmeno cittadini Svizzeri.

Ritengo che questa cattiva tendenza, prima che si sviluppi in modo importante e possa quindi creare dei precedenti pericolosi, in dispregio della legalità, vada messo un focus importante su quanto sta avvenendo, sia per le strutture già attive che per quelle in trattativa.

Per questo motivo chiedo al lodevole Consiglio di Stato:

  • Quali sono i requisiti per poter ottenere una licenza che permetta di ospitare richiedenti d’asilo? In particolare quali devono essere i requisiti dell’immobile e quelli del proprietario per poter ospitare i migranti?
  • Vengono effettuati dei controlli riguardo al personale che si occupa degli “ospiti”? Sono persone residenti o stranieri? Se stranieri che tipo di permesso hanno ottenuto?
  • È possibile avere una lista degli immobili per tipologia (es. Alberghi, Palazzine, etc..,) e la loro ubicazione?
  • Il Consiglio di Stato ritiene possibile che possa svilupparsi un business, o peggio delle speculazioni, attorno a questo fenomeno, e se si come intende monitorarlo? Sono già stati presi dei provvedimenti? Se sì quali?

Gianmaria Frapolli

Boris Bignasca, Sabrina Aldi, Fabio Schnellmann, Alessandro Cedraschi, Lara Filippini, Paolo Pamini


Relatore

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  • Eh sì, quella di *Giosky* non è per nulla un’affermazione fuori luogo. Tutto ciò che non è proibito dalla legge è lecito… racconta un trito adagio liberista molto amato anche dalle nostre parti. Infatti bisognerebbe mettersi d’accordo sul concetto di libertà. Compito colossale. Altrimenti la libertà… su misura, diventa la misura di chi… la misura. Chiaro, no?!

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