Lorenzo Quadri – “Bertoli, quell’infiltrato segreto…”

(dalla pagina Facebook di Lorenzo Quadri)

“La Svizzera deve aderire all’UE, gli Svizzeri hanno il complesso di superiorità”. Queste ed altre perle sono comparse sul sito del Consigliere di Stato socialista Manuele Bertoli.

Ebbene sì, tanto vale ammetterlo. Ormai il gioco è stato smascherato. Bertoli non è PS. In realtà è un agente della Lega. Un infiltrato di via Monte Boglia nel partito socialista, con la missione di picconarlo dall’interno a vantaggio del nostro Movimento. Ogni dichiarazione pubblica di Bertoli riesce a far crollare i consensi della sinistruccia cantonticinese e a far crescere quelli della Lega più di tante edizioni del Mattino della domenica. Non possiamo che modestamente inchinarci, con malcelata invidia, davanti a tanto virtuosismo.

* * *

BERTOLI IL TENACE (fdm)

Abbiamo scaricato sul desktop il “Contributo al dibattito politico” del consigliere di Stato socialista (25 pagine, mica una bazzecola!). Progettiamo di leggerlo con attenzione e di commentarlo, anche solo parzialmente, ma oggi proprio non ne abbiamo il tempo. Ve ne offriamo per ora solo un assaggio:

” […] Entro i tre anni concessi dall’iniziativa popolare per l’implementazione del cambiamento, si dovrà giungere a scegliere tra la conferma della scelta isolazionista compiuta il 9 febbraio 2014 o una nuova votazione popolare che permetta di superare la situazione attuale. E’ nella prospettiva della seconda opzione che la sinistra svizzera deve lavorare […] “

Traduco, per chi si trovasse in difficoltà, il Bertoli-pensiero. Bisogna trovare il modo di far sì che la volontà popolare NON sia applicata entro il termine di tre anni (si noti bene che questo è uno stretto dovere del Governo e del Parlamento). Dopo di che… si voterà di nuovo. E perché mai? Mah, probabilmente perché la prima votazione… non conta!

Democratico? Vedete voi. Io direi senz’altro tenace, al limite cocciuto, probabilmente sfacciato.

 

Relatore

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  • Tenacia? Cocciutaggine? Sfacciataggine? No, qui si tratta di un sublimato di stupiditä, duro e puro. Firmato Gianfranco Soldati

  • Bertoli continua nella sua crociata pro-Europa intrisa di un idealismo démodé. Puro autolesionismo, per se ed il suo partito. E per chi dovrebbe rappresentare.
    Quadri però dovrebbe essere l'ultimo a parlare. Col suo voto e quello della Pantani ha contribuito ad affossare la moratoria per i medici stranieri ed a dare una bella mano alle da lui sempre vituperate casse malati. Bertoli è comunque coerente con le sue balzane idee, Quadri no.

  • "Bertoli è comunque coerente con le sue balzane idee, Quadri no." Direi che non fa una piega. Purtroppo come è successo a sud del nostro territorio i movimenti come la lega nord che si erano prefissati di distruggere un certo sistema, lo hanno fatto proprio con tutti i vantaggi del caso. Guarda caso la storia insegna... Mentre per Bertoli: Il mantra dell'europa è un'arma a doppio taglio. Sicuramente il PS punta a mantenere i suoi votanti e non ad abbracciarne altri, se no avrebbe fatto come Savoia "un colpo alla botte ed uno al cerchio". Credo pero che debbano capire una cosa, il dibattito oggi si è spostato fra sovranisti e golobalisti, oggi la sinistra è globalista, molto globalista e per uno scherzo del destino è funzionale a quell'ordinamento sociale che vuole superare. Mentre le posizioni sovraniste, vengono difese dalle, beh dai si capisce.

  • Uella il *Gioksy* pensiero non fa un plissé…
    Per cui: fintantoché le destre cisalpine e transalpine (elitarie oppure pop, oppure insieme appassionatamente) non confessino (in misure metriche precise!) quanto vogliano/sappiano stare lontane dai dogmi neoliberali globalizzanti, dei quali sembrerebbero distanziarsi esclusivamente nella paradossale “postura” sovranista-politico-scardi/nativa-d’assalto, ebbene, nel qual caso, la Sinistra parrebbe invece macinare chilometri di coerenza.

    Questo perché si è tutti convinti che molta della sinistra sia sempre stata fortissimamente ‹unionista›, perfino nella consapevolezza dei disastri neoliberali (austerity, chômage, lohndumping, outsourcing, e via elencando fino a una presunta minimal democracy) connaturati all’attuale UE, molti dicono. Ma sperano (i socialisti nella loro visione “global-proletaria”) di riuscire a cambiare il procedere, se non della Storia, almeno di quello bruxeliano. Anzi, salvare il clima… di Palazzo. Iniziando da quello delle Orsoline. Una speculazione non priva di rischi. Anche per loro stessi.

    Mentre il ‹rimanente› politichese mediatico, lo si può cogliere beatamente immerso in bizantini ossimori, ormai imperiali.

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