Resta da spendere una breve parola per i suoi “compagni d’avventura”, i sedotti, che si ritrovano orfani e a mal partito. Essi dovranno riposizionarsi rapidamente (sempre possibile, mancherebbe).
Commentando l’abbandono della politica istituzionale da parte di Sergio Savoia, l’attuale coordinatrice dei Verdi, giovedì mattina alla RSI ha dichiarato: «credo che tutti lo stimassero come politico di grande spessore, ha fatto tanto per il Ticino, ha fatto tanto per la politica, anche per i Verdi (…), si sentirà il vuoto che lascerà». Nella sua posizione un certo ammorbidimento dei giudizi è comprensibile. Del resto, come dice un popolare adagio, «al nemico che fugge, ponti d’oro».
Come gruppo di opinione esterno al partito, noi possiamo invece esprimerci più liberamente. Non c’è dubbio che Savoia con le sue mosse politiche abbia dato molta visibilità ai verdi, ma ne ha anche condizionato negativamente l’immagine. Ci teniamo a sottolineare ancora una volta quanto la sua gestione negli ultimi anni abbia snaturato pratiche e contenuti della politica ecologista, creando tensioni e spaccature che hanno molto indebolito il partito. La pesante eredità che lascia al movimento verde sta in primo luogo nei guasti prodotti dalla svolta populista di cui è stato l’artefice.
Orizzonte verde
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Mi sa che l'orizzonte verde è rimasto ancorato ad una veduta ipocrita della politica visto che loro interpretano il populismo al negativo!