Le collezioni di Giovanni Züst nei musei di Rancate, Basilea e San Gallo
* * *
20 marzo – 28 agosto 2016
Mostra a cura di Mariangela Agliati Ruggia
La mostra riunisce per la prima volta le collezioni d’arte che Giovanni Züst (Basilea, 1887 – Rancate, 1976), figura complessa di imprenditore filantropo, donò a enti pubblici svizzeri: il Cantone Ticino (1966), che avrebbe quindi aperto la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, il Cantone di Basilea-Città (1959), che ricevette così l’impulso per la creazione dell’Antikenmuseum di Basilea, la città di San Gallo (1967).
La rassegna vuole quindi fare il punto sulla sua figura, presentando le numerose e interessanti novità emerse dalle ricerche svolte in questa occasione e facendo per la prima volta dopo la sua morte dialogare i prestigiosi oggetti d’arte che egli raccoglieva nella bella villa di Rancate, sua residenza per oltre quarant’anni. L’intento ultimo ma non meno importante è quello di rendere omaggio a questo vero e proprio filantropo che con i suoi gesti generosi ha contribuito a modificare, arricchendolo, il panorama artistico e culturale svizzero. Il percorso espositivo è corredato da numerosi filmati e fotografie d’epoca recentemente riscoperti. In mostra anche due poesie di Alberto Nessi dedicate alla Pinacoteca Züst e ai dipinti che conserva.
* * *
Da marzo a giugno: 9-12 / 14-17 , luglio e agosto: 14-18
Chiuso: il lunedì. Festivi aperto.
* * *
BIOGRAFIA DI UN BENEFATTORE: GIOVANNI ZUEST
Mariangela Agliati Ruggia, Direttrice, Pinacoteca Züst
Johann Jakob Junior (Giovanni) Züst nasce a Basilea il 24 gennaio 1887, figlio di un barbiere, Johann Jakob (di cui si espone in questa sala il ritratto), e di Ida, nata Im Obersteg. Condusse una vita schiva, ritirata e per questo risulta difficile ricostruire con linearità il suo percorso sia di lavoro sia di collezionista.
La passione per il collezionismo artistico, come ci ricordava lo storico e suo consigliere negli acquisti Giuseppe Martinola, lo catturò sin dalla giovinezza, frutto anche della sua attività di spedizioniere. Diversi furono infatti gli importanti trasporti d’arte organizzati dalla sua ditta. Züst, appassionato ma autodidatta, per gli acquisti si affidava a studiosi competenti. Per la sua collezione di quadri si circondò di figure di riferimento come Piero Bianconi, Raymond Bates, collaboratore e restauratore della Galleria Thyssen, Mario Rossi, rinomato restauratore di Varese, Ugo Donati, antiquario, ma soprattutto Giuseppe Martinola, il suo consigliere personale che tanto lo appoggiò per perorare la donazione della quale stilò il primo catalogo. L’impegno imprenditoriale di trasportatore internazionale favorì anche i contatti con importanti collezionisti, come il barone Thyssen e il principe del Liechtenstein. Fu molto vicino all’Ambrosiana di Milano e soprattutto al prefetto monsignor Giovanni Galbiati, che accolse varie volte a Rancate – come si può osservare in diverse fotografie in mostra – divenendo consigliere dell’Associazione dei Patroni dell’Ambrosiana costituita per trovare i fondi per la ricostruzione dopo i bombardamenti dell’agosto 1945. Nel 1954 gli venne conferita l’onorificenza di commendatore da parte del Presidente della Repubblica Italiana Luigi Einaudi per “particolari benemerenze acquisite verso l’Italia nel settore industriale”. Fu anche insignito del titolo di dottore honoris causa.
La generosità caratterizzerà tutta la vita di Giovanni Züst, il quale lascerà come disposizione che alla sua morte eventuali offerte venissero effettuate in favore dei bambini “gracili” di Sorengo. A Rancate finanziava le passeggiate scolastiche e per i piccoli dell’asilo donava un obolo annuale. Fece istallare a sue spese il riscaldamento della chiesa, acquistò poi dei banchi e delle sedie per la scuola di Rancate. Riceveva nel “palazzo dei russi”, così veniva chiamata allora la sua villa, i bambini delle scuole, che si stupivano per il fasto degli interni, per il parco che ospitava daini, pavoni, fenicotteri e una voliera con vari tipi di uccelli e per la dentatura ricoperta d’oro che il signor Züst esibiva.
Giovanni Züst morì nel 1976, ma collezionò fin da subito con l’intento di donare i suoi preziosi beni, pianificando già tra la fine degli anni cinquanta e gli inizi degli anni sessanta gli istituti a cui destinarli. Il suo fine era infatti quello di lasciare un segno tangibile alla sua patria e ai luoghi a lui più cari. Il Ticino sua terra di elezione, Basilea sua città natale e San Gallo per opportunità geografica.
487 anni fa moriva decapitata Anna Bolena, seconda moglie di Enrico VIII "Anna Bolena" di…
2018 Al grande successo della mostra Street Art... non poteva che seguire Street Art 2. Il…
Si è conclusa l’Expo di Astana - una manifestazione che ha reso per tre mesi…
Intervista a Suor Cristina, che debutterà quest'estate dal 10 agosto sul Lago di Lugano, nel…
L’allora direttore del DFE Dick Marty negli anni Novanta definì la Cassapensioni dello Stato (IPCT)…
Si chiama Pi greco Mensae C, ha un raggio che è il doppio di quello…
This website uses cookies.