“Gli eccessi verbali sulla stampa e sulle reti sociali” – Il razzismo secondo Facebook

Commissione federale contro il razzismo – Richiedenti l’asilo e rifugiati: esseri umani esattamente come noi (titolo originale)

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Questo testo, che giunge (in sostanza) dal nostro governo e che pubblichiamo integralmente, l’abbiamo trovato nella casella postale il giorno 21 (il caso è per sua stessa natura imprevedibile).

“Esseri umani esattamente come noi”. Chi oserebbe dubitarne? Noi ci permettiamo di andare addirittura un passo più in là e scriviamo: anche gli assassini di Bruxelles sono esseri umani. “Esattamente come noi” per il momento lo tralasciamo.

Noi diciamo anche: se la nostra vita non è degna di essere vissuta, se la nostra società e i nostri stati – che molti odiano e giudicano corrotti e malvagi – non sono degni di sopravvivere, allora periscano. Il giustiziere è pronto, anzi è già in azione, il suo coltello è già insanguinato.

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Berna, 21 marzo 2016 – In occasione della Giornata internazionale delle Nazioni Unite per l’eliminazione della discriminazione razziale, la Commissione federale contro il razzismo (CFR) rammenta che il rispetto e la dignità dei migranti devono restare al centro della politica dell’accoglienza del nostro Paese.

La crisi migratoria europea è diventata il principale argomento politico degli ultimi mesi e la paura dello straniero non risparmia nemmeno la Svizzera. Le persone che cercano rifugio in Europa sono viste come il problema numero uno, che pone in secondo piano tutte le altre questioni sociali. Gli eccessi verbali sulla stampa e sulle reti sociali sono sempre più frequenti, esattamente come la tentazione di stigmatizzare i migranti nello spazio pubblico e di farne, con l’ausilio di pregiudizi privi di fondamento, i capri espiatori di numerosi mali.

La CFR ritiene che si debba reagire contro l’impennata xenofoba che colpisce i rifugiati. Rammenta che vi sono limiti da non superare, poiché fissati nella legge. In uno Stato di diritto come la Svizzera – nel quale il rispetto di tutte le persone, a cominciare dalle più deboli, è un diritto acquisito – restare vigili è un dovere.

Numerose persone – uomini, donne, famiglie – sono costrette ad abbandonare il loro Paese d’origine poiché i loro diritti e la loro vita sono minacciati; spesso traumatizzate, avrebbero preferito restare a casa propria. Hanno perciò diritto al rispetto e alla dignità e non devono essere trattate come intrusi, ma come esseri umani che meritano la nostra considerazione e il nostro riguardo. Il rifiuto dell’altro e il disprezzo verso i migranti sono fuori luogo in una società democratica come la nostra.

Il 21 marzo, data in cui ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della discriminazione razziale, è anche l’occasione per sottolineare la grande solidarietà dimostrata da numerosi cittadini nei confronti delle persone giunte nel nostro Paese in cerca di protezione. La CFR è lieta di constatare la crescente mobilitazione della società civile contro i discorsi stigmatizzanti che circolano sulle reti sociali. Tali azioni spontanee e disinteressate sono talvolta meno visibili delle esternazioni xenofobe e della loro esagerata risonanza. Devono pertanto essere messe in risalto e incoraggiate, dato che sono la vera risposta ai messaggi di incitamento all’odio e alla discriminazione.

Accogliere a titolo definitivo o temporaneo esseri umani in cerca di protezione è un dovere. Per Martine Brunschwig Graf, presidente della CFR, combattere il razzismo e le discriminazioni significa difendere i valori della Svizzera.

 

Relatore

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