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Settimana contro il razzismo: contro la logica del terrorismo – di Sergio Roic

Riceviamo e, come sempre, pubblichiamo, parola per parola.

Le fratture, come Roic dice, saranno senz’altro “immaginarie”, speriamo che non lo siano anche i massacri. Che non si siano inventati tutto!

Secondo me il governo, che sta dietro tutte queste attività “anti-rigurgito” e le sostiene con moneta sonante, visto che in Elvezia non è ancora successo niente si fa bello e non sta più nella pelle. A Parigi e a Bruxelles il sangue cola sui marciapiedi, ma a Merlischachen e a Brüttisellen si sta sicuri!

Ci conviene pregare.

* * *

Anche quest’anno, dal 21 al 28 marzo, è in atto una settimana contro il razzismo, organizzata a livello internazionale e a cui aderiscono anche i cantoni latini svizzeri. Quest’anno la settimana sembra essere stata reclamizzata meno del solito, nonostante l’emergenza che il terrorismo ci pone ormai quasi quotidianamente con la sua logica di frattura, odio e divisione tra le comunità per mezzo di attentati efferati e indiscriminati, vere e proprie stragi. Sussulti di razzismo e volontà di esclusione nascono e si gonfiano purtroppo anche in Svizzera, come denunciato da Martine Brunschwig-Graf, presidente della Commissione federale contro il razzismo.

Che cosa si può fare allora affinché rigurgiti di razzismo non vengano ad appesantire il già greve clima aizzato da terroristi senza scrupoli dediti a immaginare (e magari pure a provocare) guerre di civiltà? Un’interessante iniziativa è stata proposta in questi giorni (fino a domenica di Pasqua, compresa) dal portale di informazione svizzero-ticinese “Serbinfo”, particolarmente interessato ai temi dell’integrazione. Un presidio di “Serbinfo” è infatti a disposizione della popolazione con materiale informativo, pietanze e buona atmosfera e accoglienza in via al Forte ancora fino a domenica.

Iniziative concrete e visibili di questo genere delle comunità che si sono ben integrate e che desiderano esserlo anche in futuro sono quindi altamente auspicabili affinché la popolazione ticinese conosca le persone che sono o si apprestano a diventare svizzere, quantunque di origine diversa. In questo modo molte fratture immaginarie o indotte da logiche di guerra e massacro possono essere ricomposte a vantaggio di tutti.

Sergio Roic, candidato al Consiglio comunale di Lugano per il PS

Relatore

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