Ma esprimendosi presso l’Economic Club of New York martedì scorso, Janet Yellen non solo ha calmato gli ardori di chi aspetta un aumento dei tassi a fine aprile, ma ha anche rimesso in causa qualunque azione da qui alla fine dell’anno. Di fatto, da quando la Fed ha messo fine alla sua politica dei tassi a zero, aumentando di 25 punti base il suo tasso direttore nel dicembre 2015, tutto portava Wall Street a credere che quest’anno vi sarebbero stati altri 4 aumenti.
Citando timori circa il rallentamento della crescita dell’economia cinese, la stabilità dei mercati emergenti, le turbolenze sui mercati delle azioni e il crollo delle materie prime, Janet Yellen ha detto che un dollaro più forte peggiorerebbe la situazione, riducendo ancor più le esportazioni americane e causando torto al settore manufatturiero.
Previsioni della rivista Trends (Gerald Celente) :
“Vista la postura conciliante della Fed e le politiche delle altre banche centrali a favore di nuovi QE, di tassi negativi e di politiche che svaluteranno ancora le monete e che sono l’anatema dei liberi mercati, restiamo positivi per l’oro.
L’oro dovrebbe restare solidamente al di sopra di 1’200 dollari l’oncia, per raggiungere la tappa cruciale dei 1’400 dollari. Quando l’oro si sarà stabilizzato sopra i 1’400 dollari, ci aspettiamo una progressione verso i 2’000 dollari.”
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