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La campagna in Città – di Simone Cattaneo

Questo sicuramente favorisce un minor settarismo e minori steccati fra esponenti di partiti divermonesi e probabilmente può incentivare una futura collaborazione maggiore, perlomeno per gli eletti.

La campagna elettorale che abbiamo concluso è stata caratterizzata da una miriade di appuntamenti di diversi partiti, seguirli tutti non solo era difficile ma spesso impossibile. I candidati, compreso il sottoscritto, hanno dovuto dimostrare buone capacità organizzative e resistenza allo stress per districarsi fra un aperitivo e una conferenza, fra la stesura di un articolo e qualche intervista. Arriviamo alla fine di questa campagna un po’ esausti, ma per fortuna spesso (ma non sempre) la compagnia dei colleghi di lista piuttosto che dei candidati di altri partiti ha aiutato nella resistenza allo stress e alle ore di sonno perse. Queste frequentazioni mi hanno arricchito a livello di competenze sociali, politiche e organizzative.

Questa esperienze, partecipare attivamente alla campagna elettorale per le elezioni comunali di Lugano, è stata dal mio punto di vista senza ombra di dubbio molto positiva, anche se qualche nota stonata vi è stata. Come giovane candidato ho cercato di fare del mio meglio in questa campagna per portare avanti le tesi di sinistra che penso di aver rappresentato in modo adeguato e, a volte, qualificato.

Ringrazio quindi il mio partito, PC, il Partito Comunista e il PS, Partito Socialista, di avermi dato l’opportunità di candidarmi malgrado la mia giovane età e la mia inesperienza. Non sempre mi sono trovato a mio agio nelle indicazioni che mi venivano date dal mio partito, ma sempre in buona fede ho cercato di operare per dare il mio piccolo contributo alla battaglia cruciale per la sinistra in questa campagna elettorale. Probabilmente le divergenze, le incomprensioni e in un certo senso anche qualche attrito fra me e i vertici del mio partito avrà delle conseguenze post campagna elettorale. Non vorrei che qualcuno avesse creduto, magari per la mia giovane età, di poter candidare uno come me, che poi avrebbe potuto fare il “soldatino” in questa campagna elettorale. Credo di aver portato avanti al meglio le istanze e i temi strategici della sinistra, e in modo particolare del PC. Che poi ciò l’abbia fatto con uno stile e con modalità tutte mie, che rappresentano la mia indole e il mio modo di vivere la politica, non credo abbia arrecato danni a chi che sia.

Non ritengo ci sia nulla di male ad essere stato presente ad alcuni appuntamenti elettorali di altri partiti, per essermi mostrato troppo “aperto” nei confronti di esponenti di altre liste elettorali, ma questo è il mio stile, il mio modo di vivere la politica, che a prescindere dalle legittime diversità politiche privilegia il confronto e l’apertura verso gli altri.

In merito a queste mie modalità, credo che se un determinato obbiettivo accomuna delle persone di diversi partiti, ma va a vantaggio del cittadino, non si debba scartare l’idea per la sua provenienza partitica, cosa che attualmente purtroppo succede, quindi se ad esempio la Lega (o qualsiasi altro partito) propone un’idea che oggettivamente porta vantaggi al cittadino io sostengo quell’idea, non perché io sia leghista, ma perché su un argomento ci troviamo d’accordo.

Questo mio pensiero durante la campagna è stato rafforzato, soprattutto vedendo che la voglia di cambiare questo sistema ce l’hanno più candidati, dunque ci sono perlomeno alcune premesse per poter cambiare qualcosa.

Simone Cattaneo, candidato al Municipio e al Consiglio comunale di Lugano per il Partito Comunista

 

Relatore

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