L’accusa principale nei suoi confronti è quella di usura qualificata, siccome commessa per mestiere considerata la sistematicità nell’agire per ottenere vantaggi finanziari a beneficio della ditta di Lugano che amministrava (Emme Suisse Società Cooperativa). In particolare, in diversi luoghi della Svizzera, egli avrebbe sfruttato lo stato di bisogno o l’inesperienza di oltre 30 operai, facendoli lavorare su cantieri edili con retribuzioni di molto inferiori rispetto alle norme del contratto collettivo di lavoro vigente, ricavando un beneficio di circa 300 mila franchi sull’arco di due anni fra il 2013 e il 2015.
Nei riguardi dell’imputato si ipotizzano inoltre i reati di inganno nei confronti dell’Autorità (per aver fornito dati errati circa la retribuzione dei lavoratori dipendenti) e di falsità in documenti.
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