Primo piano

Chi ha paura del voto del popolo? – di Fabio Käppeli

 

INTERROGAZIONE AL CONSIGLIO DI STATO

Costituzione federale della Confederazione Svizzera del 18 aprile 1999

Art. 34 Diritti politici
1 I diritti politici sono garantiti.
2 La garanzia dei diritti politici protegge la libera formazione della volontà e l’espressione fedele del voto.

In questi giorni spuntano da ogni dove pubblicità a favore della tassa di collegamento in votazione il 5 giugno prossimo, le quali vanno ben oltre il limite della decenza.

Destano particolare stupore le imponenti pubblicità sui bus TPL e quelle sui distributori di biglietti della comunità tariffale Arcobaleno, presenti capillarmente sul territorio in prossimità di ogni fermata di bus. Tuttavia anche l’applicazione „Viabilità Ticino“ — disponibile per diversi dispositivi ed elaborata da Cantone — presenta all’apertura dei „pop up“ (finestre a comparsa) che invitano a sostenere la nuova tassa.

Tutta questa propaganda di Stato solleva dubbi sulla provenienza dei fondi o, ed è anche peggio, non pochi timori sui mancati introiti delle aziende di trasporto pubblico, come se non sia già sufficiente il fatto di voler caricare i contribuenti ticinesi con una nuova imposta.

Precedentemente era già stato notato il sito del Cantone, il quale senza vergogna alcuna presenta in ben 8 pagine argomenti unilaterali e pure una rassegna stampa composta di sole opinioni favorevoli. Per rendere l’idea, vi sono argomentazioni e spiegazioni unicamente a favore per quasi 4’000 parole per un totale di circa 27’000 caratteri, cui si aggiungono diversi elementi grafici e numerosi allegati, tra i quali gli articoli della citata rassegna stampa.

Alcune argomentazioni sono poi ridicolmente faziose. A titolo di esempio la domanda „Se i centri commerciali scelgono di riversare la tassa sui loro clienti, quanto dovranno pagare questi ultimi?“ e la risposta „Circa 10 centesimi per cliente“. Inutile aggiungere che nel rispetto dell’obiettività (magari!) che ci si aspetterebbe dallo Stato non viene fornita la benché minima base di calcolo.

Per questi motivi i sottoscritti deputati pongono al Lodevole Consiglio di Stato le seguenti domande:

1. A quanto ammonta la pubblicità a favore della „tassa di collegamento“ veicolata dalle aziende di trasporto pubblico? Si prega di suddividere gli importi per azienda e per tipo di pubblicità.

2. È stata finanziata con soldi pubblici? Quante risorse umane del Cantone, quindi con i soldi dei contribuenti che dovranno pagare anche la nuova tassa di collegamento, hanno lavorato e stanno lavorando a questa campagna?

3. Le aziende di trasporto pubblico hanno messo „volontariamente“ (le virgolette sono più che d’obbligo) a disposizione del Cantone i propri spazi pubblicitari?

4. In questo caso a quanto ammonta la quota di pubblicità cui le aziende di trasporto pubblico hanno dovuto rinunciare?

5. Il Cantone ritiene la sua propaganda coerente con i principi di uno Stato democratico e rispettosa dell’Art. 34 cpv. 2 della Costituzione federale il quale prevede che „La garanzia dei diritti politici protegge la libera formazione della volontà e l’espressione fedele del voto“?

6. Le disposizioni contenute nel Regolamento di applicazione della Legge sull’esercizio dei diritti politici al capitolo „Informazione ai cittadini in occasione delle votazioni e delle elezioni popolari cantonali e comunali“ e in particolare all’Art. 42b sono state rispettate?

I cittadini, che proprio in questi giorni stanno ricevendo il materiale di voto e non proprio così „soddisfatti di www.ti.ch“ (per rispondere al sondaggio), si attendono risposte in tempi brevi.

Fabio Käppeli

Giorgio Galusero, Claudio Franscella, Lara Filippini, Germano Mattei, Paolo Pagnamenta, Sabrina Gendotti, Tiziano Galeazzi, Marco Passalia, Sergio Morisoli, Paolo Pamini


Relatore

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