Sia ben chiaro che noi non ci crediamo. In ogni caso, se questa storia fosse vera, la Svizzera avrebbe inevitabilmente diritto al titolo di “stato più beota del pianeta”.
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A titolo di esempio, vengono spesi 4,7 milioni a favore di 1’700 portoghesi che hanno lavorato come stagionali in Svizzera e che regolarmente tornano in patria, lo stesso vale per migliaia di frontalieri, i quali se non hanno più voglia di alzarsi la mattina per andare a lavorare, possono sempre mettersi in disoccupazione in Italia; tanto poi paghiamo noi la loro pacchia a casa. Bella la vita, quando ci si può permettere lunghi periodi di disoccupazione pagati da Mamma Elvezia!
Questa pratica è in vigore dal 2012, ossia da quando l’UE ha imposto alla Svizzera le nuove regole che fanno parte del pacchetto della deleteria libera circolazione delle persone: si obbliga la Confederazione a finanziare la disoccupazione agli stranieri che hanno pagato anche solo un giorno di contributi e che sono stati licenziati o che hanno deciso di dare la disdetta. La normativa è passata quasi inosservata, poiché i professoroni della SECO non si sono resi conto dei costi che avrebbe generato e hanno addirittura sbagliato i calcoli. Questo è un esempio che dobbiamo smetterla di accettare le norme europee senza fiatare: la libera circolazione delle persone va cancellata e si deve applicare il voto popolare del 9 febbraio, senza compromessi.
Intanto alla nostra gente si tagliano i sussidi e gli aiuti sociali e si di dice che i soldi non ci sono: non è vero, i soldi ci sono, ma servono per darli ai frontalieri e agli stagionali disoccupati. Questo giochetto deve finire subito, quei 200 milioni devono venire usati per i nostri disoccupati.
Aron D’Errico – Consigliere comunale Lega dei Ticinesi, Locarno
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