Un blitz di 1400 agenti è intervento per iniziare i lavori di sgombero, che potrebbero protrarsi anche per dieci giorni. Giorgios Kyritis, portavoce della disperazione dei migranti, assicura che la polizia non avrebbe utilizzato la forza. Una volta sgomberati, i migranti saranno redistribuiti lungo il confine settentrionale della Repubblica Ellenica, sarà tuttavia difficile immaginarli sistemati in sicure strutture d’accoglienza. La Grecia si trova infatti a fronteggiare la più grande invasione di migranti provenienti soprattutto dalla Siria, mentre il governo macedone di Skopje ha da qualche tempo iniziato i lavori per l’innalzamento di un muro.
Un rifugiato siriano ha recentemente fatto ricorso dopo che gli era stata decretata l’espulsione e il re-indirizzamento in Turchia, sostenendo che ad Ankara non verrebbero rispettati i diritti umani. Le migliaia di profughi di Idomeni rafforzeranno il tentativo di forzare la linea Macedone, per poi entrare clandestinamente in Europa o di affidarsi ai mercificatori umani e, sulla via del mare, giungere nell’altro paese che si pone quasi sullo stesso tragico piano della Grecia, l’Italia.
Chantal Fantuzzi @chantalfantuzz5
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