Arte

Preraffaelliti e India nella nuova collezione di Elie Saab

Quando lo stile Vittoriano si fonde nell’India. Con la grazia principesca dei Preraffaelliti.

La collezione primavera-estate 2016 dello stilista libanese Elie Saab è uno scintillante tripudio di leggiadre vesti trapuntate da cristalli. Lunghe tuniche ricamate con motivi floreali dalle reminescenze indiane, silhouette strette in vita da fini cinture-gioiello in nuance, oppure grecizzanti pepli impreziositi da lucenti dettagli: dalle coroncine medioevaleggianti agli anelli argentei, alle cinturine cascanti in tintinnante e pregiato metallo. Le modelle sfilano con leggerezza, avvolte da sete ondeggianti e chiffon, in pacata e soave bellezza che apre le porte al mondo dell’immaginazione e del meraviglioso. Ai piedi, semplici sandali, decorati con nodi celtici o motivi greci.

Colori triumphans sono il bianco argenteo e il plumbeo, che richiamano all’ eterea scia vespertina che precede il crepuscolo, le gonne scendono leggere sin oltre la caviglia, talvolta accompagnate da strascichi fluttuanti di grazia. Non mancano colori come il blu e l’oro, che rimandano al prezioso liberty e sfiorano fantasy. Talvolta le vesti scendono sempre più ampie, fino ad allargarsi in un’aggraziata campana quasi tardo ottocentesca, vittoriana, che fa coerentemente pendant con la vita sottile, risaltata da piccoli tocchi di luce. È, d’altronde, l’epoca vittoriana che riscopre mondi passati, reconditi, come il Medioevo e ne discopre altri, nuovi ed ascosi, esotici, come l’India. Senza dimenticare di rileggere, nella chiave del Romanticismo appena trascorso, la sempiterna grecità classicheggiante.

A mezza via tra l’areosa aspirazione ottocentesca, la medioevale dolcezza senza tempo e l’esotica regalità indiana, sui capi delle modelle non mancano talvolta veli, che scendano soavi svolazzando alle spalle di coloro che con grazia le interpretano, come in un dipinto. Così come le fasce trasversali che slanciano la di loro silhouette, con arcaicizzante leggiadria. Ricordano le dame dipinte dal Preraffaellita britannico John William Waterhouse. Vittoriano, per l’appunto.

Così, per la grazia infusa magistralmente dallo stilista cosmopolita, l’epopea vittoriana si fonde con il Medioevo e con l’India, alla luce dell’inquieta dolcezza trasmessa e discoperta dai Preraffaelliti.

Chantal Fantuzzi

@chantalfantuzz5

Relatore

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