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L’Italia ha bisogno di un nuovo partito. Fondiamolo! – di Carlo Vivaldi-Forti

LA NECESSITA’ DI UN NUOVO MOVIMENTO POLITICO

Appello ad associazioni culturali, fondazioni, categorie sociali e professionali, singoli operatori e comuni cittadini

Le recenti elezioni amministrative, qualora ve ne fosse stato bisogno, hanno confermato la confusione di schieramenti e linguaggi che regna in Italia ormai da troppo tempo, precisamente dal crollo della Prima Repubblica, conseguente alla fine della guerra fredda e al fenomeno noto come morte delle ideologie . L’offerta politica è oggi frazionata in un numero eccessivo di liste, ciascuna delle quali si presenta agli elettori con programmi mirabolanti e con promesse degne più di Pinocchio e del Giornalino di Gianburrasca che di una seria e credibile classe dirigente.

Il dato che le accomuna tutte è l’estrema genericità, la ripetitività e la sostanziale identità delle proposte. Un altro motivo che le rende inattendibili è la mancanza di ogni concezione organica e coerente. Ad esempio, chi promette di diminuire le tasse si guarda bene dal precisare quando e dove operare i necessari tagli alla spesa pubblica, e coloro che promettono di aumentare indiscriminatamente le pensioni, l’assistenza sanitaria e i servizi sociali sembrano attendere un nuovo miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci : le loro promesse, fondate su pura demagogia elettoralistica, appaiono del tutto incredibili , e i cittadini , che le ripetute delusioni hanno reso adulti e scettici, rispondono disertando le urne e rinchiudendosi nel proprio particolare.

Ovviamente, questa non è la cura della malattia del nostro tempo, ma uno dei suoi sintomi. Il dramma che non soltanto l’Italia, ma l’intera Europa e gran parte dell’Occidente stanno oggi vivendo , dipende in ultima analisi dal diffondersi del pensiero debole , caratteristico di una società liquida che ha distrutto la propria cultura e rinnegato i propri valori nel nome della lotta alle ideologie. Il tanto esaltato pragmatismo, contrabbandato come ultima frontiera del progresso , fa invece rima con materialismo e nichilismo.

L’ingovernabilità del sistema dipende essenzialmente dalla mancanza di un progetto organico di società, in grado di venire incontro alle esigenze della nostra epoca .Per questo si sta facendo strada, in modo per ora confuso ma sempre più vasto, il proposito di dar vita a una nuova forza politica, la quale non si fondi su uno dei tanti programmi, ovvero libri dei sogni degli attuali partiti, ma su una precisa e forte visione del mondo , in grado d’accantonare ogni fasullo e inconcludente pragmatismo, trampolino di lancio per la malavita organizzata e le cosche mafiose di ogni genere. I suoi presupposti dovrebbero essere i seguenti:

  • fra i promotori vanno esclusi rigorosamente tutti i dirigenti di alto grado dei partiti attuali, pena la perdita di credibilità fin dall’inizio;
  • l’esigenza primaria non è la redazione di programmi, che verrà al momento opportuno, bensì l’elaborazione di un coerente , forte progetto di società, aperto verso il futuro e non ripiegato sul passato. A tale scopo serve molto studio, creatività e impegno intellettuale
  • tale progetto non deve fondarsi su nessuna delle ideologie già sperimentate, la cui riesumazione sotto qualsiasi forma condurrebbe a esiti catastrofici, ma su un contratto sociale completamente nuovo fra cittadini e Stato. I loro rapporti devono essere ripensati alla radice, senza timore di percorrere sentieri nuovi e inesplorati;
  • la storia, bene inteso, deve pur sempre rappresentare un punto di partenza sicuro. La sua analisi critica è pertanto propedeutica a qualsiasi proposta politica nuova, e le principali esperienze pregresse, come liberalismo, socialismo, fascismo, comunismo, devono essere attentamente osservate e comprese, senza però farsene condizionare. In particolare, è raccomandabile un’ attenta esegesi della dottrina sociale cattolica, per i legami da essa stabiliti fra pensiero filosofico, scientifico e teologico;
  • il presupposto generale di una nuova proposta politica è comunque l’analisi sociologica obiettiva e realistica della situazione attuale. Essa evidenzia l’avvento di una tirannia mafiosa a livello planetario, che col denaro e col ricatto ha asservito gli stessi strumenti della democrazia , non abolendoli ma svuotandoli dall’interno. L’obiettivo deve pertanto essere la lotta aperta e sistematica contro di essa, tramite l’attuazione di una rivoluzione partecipativa a tutti i livelli, locali, nazionali e internazionali, e in ogni settore, pubblico e privato.

Carlo Vivaldi-Forti

 

Relatore

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