Brexit: risveglio dei popoli, alba di una nuova Europa
“Si tratta di un voto assolutamente cruciale, sicuramente il più importante dell’ultimo decennio in politica internazionale. L’effetto del Brexit sarà devastante e potrebbe innescare una reazione a catena, poiché l’Unione europea è un gigante dai piedi d’argilla. È triste e sconvolgente costatare come da un germe che poteva essere promettente (il Mercato Comune) si sia sviluppata negli anni, e sempre più rapidamente, una realtà largamente negativa e oppressiva, oltre tutto nemica del nostro Paese.
Chi vincerà? La mia speranza è forte, ma l’uccisione di Jo Cox, che sarà sfruttata con veemenza e larghissimi mezzi mediatici, può offrire l’ultima chance agli europeisti.”
Si sono sbagliati i sondaggisti e i giornalai dei media europei, che fino all’ultimo hanno fatto propaganda di regime contro la Brexit: il popolo inglese ha deciso di riprendere in mano il proprio destino, votando a favore dell’uscita del Regno Unito dall’UE.
Con questo voto storico, la gente ha dato un sonoro schiaffo agli euroburocrati di Bruxelles, ai professoroni non eletti e agli spalancatori di frontiere che hanno creato il disastro dell’immigrazione di massa di finti asilanti e a coloro che hanno distrutto il mercato del lavoro inglese.
Si è deciso di tornare ad essere sovrani in casa propria, di riprendere il controllo delle frontiere, di riprendere il controllo delle proprie leggi, di riprendere il controllo della propria economia. Si è deciso di difendere i propri lavoratori e si è sonoramente detto basta alla dittatura economica delle lobbies e dei poteri forti che dominano a Bruxelles.
Ora si prospetta un effetto domino, con Marine Le Pen in Francia e Frauke Petry in Germania, che potrebbero in futuro dare il colpo di grazia definitivo all’UE! Nulla è più impossibile: i popoli europei potranno seguire l’esempio inglese e non cedere ai biechi ricatti dei burocrati europei, che sono tutti da mandare a casa.
La Svizzera invece si conferma modello ed esempio di come sia possibile vivere liberi ed indipendenti: adesso i turbo europeisti nostrani dovranno capire che è ora di finirla di calare le braghe con l’UE. Il voto del 9 di febbraio andrà concretizzato senza compromessi. Inoltre, non si dovrà arretrare di un millimetro sulle misure a tutela dei nostri lavoratori e dei nostri artigiani.
Quando qualcuno dirà “non si può fare” o “non possiamo andare contro l’UE”ricordiamoci che sta mentendo: se c’è la forza di volontà e la lotta per i propri ideali, si potrà finalmente smantellare la fallimentare UE e i suoi deleteri trattati che hanno distrutto il nostro mondo del lavoro, provocato un’invasione di finti asilanti e fatto sprecare miliardi di soldi pubblici.
Oggi, siamo tutti inglesi.
Aron D’Errico – Consigliere comunale Lega dei Ticinesi
Il webinar internazionale “R.D. Congo–Rwanda: The Fragile Truce – What Lies Beneath” si propone come…
Francesco Forgione nacque nel 1887 a Pietrelcina, un piccolo paese contadino del Sud Italia. Era…
L'imperatore Tiberio morì il 16 marzo del 37 d.C. nella sua villa a Miseno, nei…
L'occupazione giapponese di Singapore terminò il 12 settembre 1945, dopo la resa ufficiale del Giappone…
Il libro di Simone Ortolani " Davvero Sangue", edito da Fede e Cultura, analizza la…
Germania, un rapper contro la guerra: il caso FiNCH e il tabù del dissenso sul…
This website uses cookies.
View Comments
Vedo che il termine "giornalaio", da me introdotto più di 40 anni fa, su Gazzetta Ticinese, per qualificare giornalisti carenti di quel minimo di onestà intellettuale richiesto da questa nobile professione (senza nessun intento offensivo nei confronti di chi vende giornali al chiosco o nelle strade) è oramai entrato nell'uso corrente. Me ne compiaccio.