Economia

Hillary Clinton: assolta e candidata, le mail segrete non costituirebbero reato

L’inchiesta generale dello Stato Federale si è conclusa con una severa critica di “estrema imprudenza” nei confronti di Hillary Clinton, per il reato per il quale ora è stata assolta, ovvero la circolazione di mail segrete attraverso un server non ufficiale. Barack Obama ha sostenuto la candidatura della Clinton come suo successore. E’ la prima volta che un presidente uscente faccia propaganda politica a favore di un candidato. Che è stato indagato, peraltro.

Lo scorso gennaio l’FBI aveva indagato Hillary Clinton, allora Segretario di Stato, per la circolazione di 22 mail segretissime finite sulla sua posta privata. In esse, 18 scambiate direttamente con il presidente Obama, talmente segrete da non poter esser pubblicate nemmeno con una censura parziale.

Il dolo sarebbe stato compiuto durante il primo mandato del presidente Obama, e commesso poiché la Clinton avrebbe inviato a Barack delle mail non attraverso l’indirizzo di posta elettronica ufficiale ma attraverso un server di famiglia e un indirizzo di posta privato, violando così le regole della gestione delle informazioni dei funzionari dello stato, e suscitando numerose polemiche.

Hillary si era difesa ammettendo il proprio errore ma dichiarando la propria innocenza, dicendo che quelle mail erano presenti soltanto per facilitarle il lavoro; difesa tuttavia non sostenibile poiché non era vera la premessa, secondo la quale nei canali non ufficiali non sarebbero stati presenti segreti di stato. Le informazioni segrete, come aveva attestato l’FBI erano invece presenti, pertanto il reato era effettivo ed il Partito Democratico era stato costretto a proporre un’alternativa, qualora Hillary fosse stata riconosciuta colpevole e non avrebbe potuto portare avanti la propria campagna elettorale. Il partito aveva così fatto i nomi di Biden o Kerry.

Ora il direttore del Federal Bureau of investigation James Coney ha dichiarato, in 15 minuti, l’innocenza della Clinton, dopo un anno di approfondite indagini. Pertanto, nonostante le prove di estrema negligenza da parte della Clinton e dei suoi colleghi nel gestire informazioni delicate con server a rischio di pirateria informatica, Hillary può dirsi candidabile e stamane, con il sostegno dell’uscente presidente Barack Obama, è stata dichiarata come unico successore alla cattedra dei Democratici.

Il candidato del Partito Conservatore alla Casa Bianca, Donald Trump, in un tweet ha subito denunciato l’esistenza di un «sistema manipolato», sostenendo come la Clinton non possa essere al di sopra della legge. E ha sentenziato: «Il direttore dell’Fbi dice che Crooked Hillary, la corrotta Hillary, ha compromesso la sicurezza nazionale. Nessuna incriminazione. Wow».

Si associa a Trump, tra gli altri, lo Speaker della Camera Paul Ryan, tra i leader repubblicani più cauti davanti alla cavalcata del leader. «Rispetto i professionisti della giustizia nell’Fbi, ma questo annuncio è incomprensibile. Nessuno dovrebbe essere al di sopra della legge».

Per la prima volta nella storia il presidente uscente sostiene e promuove con ben poca imparzialità un suo candidato, candidato peraltro assolto dalla legge ma non dalla mente degli avversari.

CF

chantal

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