Un lungo autunno caldo – di Alex Farinelli

Editoriale di Opinione Liberale, per gentile concessione della testata

Alex Farinelli con Michele Bertini, Vice sindaco di Lugano, il giorno che organizzarono un aperitivo in comune (2015, foto Vass)

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Non so metereologicamente che estate ci aspetti, ma sono certo che l’autunno, politicamente parlando, sarà incandescente. Dall’iniziativa «prima i nostri», all’aumento del numero di ispettori sul mercato del lavoro. Dalla clausola di salvaguardia, al pacchetto di rientro finanziario. Questi sono alcuni dei temi cui ci troveremo confrontati questo autunno, ai quali se ne aggiungeranno molti altri. Ma partiamo con ordine perché i grossi capitoli cui saremo confrontati saranno finanze e lavoro.

Sulle finanze molto si è già detto ma una cosa va ribadita: la situazione del Cantone è veramente problematica. Un capitale proprio negativo per quasi mezzo miliardo di franchi e un debito pubblico di oltre 2 miliardi chiedono una presa di coscienza della classe politica e della popolazione. Così non si può andare avanti. Il governo, anche grazie al buon lavoro di Christian Vitta, ha presentato una manovra di rientro di 185 milioni. Una manovra, e questo è il dato politico più importante, che è stata condivisa da tutto l’esecutivo in ogni sua misura, il che era tutto fuorchè scontato.

Se lo sforzo del governo è stato apprezzato a dirla tutta non è che come PLR si sia stati completamente soddisfatti. Onestamente sarebbe stata pura illusione chiedere che il rientro fosse integralmente effettuato sulle spese, tuttavia qualcosa di più su questo fronte si poteva fare. Proprio con questo spirito, nell’ambito delle competenze del parlamento, si cercherà di migliorare ulteriormente l’impatto del rientro finanziario, anche perché creare un minimo di margine per il futuro è sicuramente una buona premessa per avere un Cantone che possa essere più propositivo.

E qui arriviamo ad un secondo fronte, quello del lavoro, dove anche si sta facendo molto e su più livelli. A settembre il popolo sarà chiamato a votare una proposta che vuole dare al Consiglio di Stato la facoltà di intensificare i controlli contro gli abusi (controlli che per inciso sono già svolti in numero maggiore rispetto al resto del paese) e che darà un aiuto alle commissioni paritetiche, espressione del partenariato sociale svizzero.

In alcuni casi i controlli possono essere anche utili ma non bisogna illudersi, certe dinamiche, negative, potranno essere domate solo coinvolgendo il piano federale. E anche qui rientra in gioco il nostro consigliere di Stato che sta portando avanti un’applicazione dell’iniziativa del 9 febbraio (quella contro l’immigrazione di massa) che consenta di regolare non solo l’immigrazione in quanto tale ma piuttosto i suoi effetti sul mercato del lavoro. Un approccio finalmente concreto che pone sul tavolo un modello non solo declamatorio, condito magari con frasi ad effetto come «prima i nostri», ma che sia applicabile e soprattutto che permetta davvero di reintrodurre in maniera mirata il concetto di precedenza ai residenti. Il vantaggio della proposta sta nel fatto di essere basata su parametri matematici e non su opinioni e dichiarazioni di principio: per giudicarla basti sapere che se il modello promosso dal Ticino fosse stato in vigore nel 2014 e nel 2015 avrebbe consentito di applicare la preferenza indigena a tutto il territorio cantonale. Vedremo se una volta tanto come Cantone sapremo spingere in maniera unanime qualcosa che veramente può aiutare a risolvere i nostri problemi o se, come spesso succede, lo scopo sarà quello di prendersi un merito non curandosi del risultato. Mi fermo qui. Non mi resta che augurarvi buone vacanze, anche perché, come avrete capito, di lavoro ne avremo molto, e la tranquillità estiva servirà a preparaci al lungo autunno caldo che ci attende.

Alex Farinelli, capogruppo PLR in Gran Consiglio