Nota. Abbiamo conservato il titolo originale, che suona sarcastico e paradossale. In effetti, come potrebbe il Partito abbandonare… l’unico candidato che ha?
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dal portale www.blognews24ore.com
A Cleveland, nello Stato dell’Ohio, si tiene la Convention repubblicana, che consacrerà Donald Trump candidato alle elezioni presidenziali di novembre. L’evento sarà boicottato da diverse figure di spicco del partito, una situazione inedita. La personalità poco convenzionale di Trump divide, con il rischio di costargli l’elezione nazionale.
Mancano quattro mesi all’elezione presidenziale e queste assenze la dicono lunga sullo stato in cui Trump ha messo il suo partito. Le precedenti Convention erano l’occasione per consacrare il vincitore delle primarie, mentre questa sembra essere un test per l’unità del partito repubblicano.
“Si vuole vedere Donald Trump fare atto di disciplina e unità e trasmettere un messaggio che seduca gli indipendenti – spiega Kevin Madden, ex consigliere dell’ex candidato repubblicano alle primarie Mitt Romney. Alcune tra le figure assenti sperano addirittura di imporre mozioni per autorizzare i delegati a rinnegare il proprio impegno e a votare per qualcun altro. Un’iniziativa che – fortunatamente per Trump – ha poche probabilità di successo.
La situazione è tale che Trump ha difficoltà a trovare personaggi che accettino di prendere la parola alla Convention. Stargli vicino comporta rischi seri : “Più di due terzi degli americani non amano Trump. Mostrarsi al suo fianco può risultare dannoso – spiega Stuart Stevens, consigliere del partito repubblicano. Sono assenti anche le società che hanno sempre sponsorizzato la Convention repubblicana, per il timore di offendere la propria clientela femminile, ispanica e di colore. Coca-Cola, JP Morgan, Microsoft e Hewlett-Packard hanno declinato l’invito.
Trump sta consacrando molto tempo per riunire il partito. La scelta del suo colistier, Mike Pence, testimonia lo sforzo per rassicurare l’establishment. Ha inoltre incontrato decine di parlamentari repubblicani, nelle ultime settimane, per convincerli che il suo anticonformismo è un atout politico. Una manovra che sembra vincente. Gli ultimi sondaggi mostrano che Hillary Clinton non ha più vantaggio su di lui. Entrambi i candidati hanno il 40 % delle intenzioni di voto. Inoltre, Hillary Clinton non è più sicura di vincere negli Swing states – gli Stati in bilico, dove si gioca veramente l’elezione presidenziale.
Trump sarebbe in grado di vincere in Florida, (+3 punti di vantaggio) e in Pennsylvania (+2 punti), secondo i risultati pubblicati giovedì scorso dall’università Quinnipiac. La sfida sarebbe inoltre totalmente aperta nell’Ohio, dove i due candidati sono a pari merito (41 punti ciascuno).
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