Riguardo a questo testo, che Ticinolive ha pubblicato integralmente e per il quale esprimiamo viva approvazione, si è sviluppata ieri sera sul tardi una micro-polemica (= tempesta in un bicchier d’acqua) Facebook tra gli esponenti azzurri Dadò-Romano-Jelmini e il professor De Maria.
Ora, il comunicato – che oserei definire “in stile Lega-UDC” – va benissimo ma, e questo è il punto, corrisponde alla politica REALMENTE perseguita dal partito?
Non voglio nemmeno sbilanciarmi troppo. Ciascuno si ponga la domanda. Ciascuno dia la sua risposta.
* * *
I nemici della pace, quale sia la loro motivazione e la loro cittadinanza, devono essere annichiliti. Per lottare contro queste barbarie occorre inequivocabile chiarezza negli intenti; la cosa più deleteria sarebbe la confusione e la generalizzazione contro lo straniero, che porterebbe alla conseguente perdita dei valori cardini che hanno fatto grande il nostro Paese rendendolo un esempio nel mondo intero.
Il Gruppo in Gran Consiglio del Partito Popolare Democratico chiede pertanto al Consiglio di Stato:
• l’introduzione di misure di sicurezza straordinarie atte a rassicurare la popolazione, in particolare durante manifestazioni pubbliche rilevanti
• di intervenire presso il Consiglio Federale affinché il Trattato di Schengen sia ridiscusso e di conseguenza vengano reintrodotti i controlli sistematici alle frontiere
• di effettuare una verifica ad ampio raggio sui rischi di radicalizzazione islamista in Ticino e che riferisca in merito al Gran Consiglio e al Paese nella sessione di settembre 2016
• di subordinare la concessione dei permessi B a una sistematica ed efficace verifica di sicurezza, in collaborazione con lo Stato di provenienza del richiedente
• che venga fatta una verifica e una mappatura tra tutti i richiedenti l’asilo e rifugiati politici presenti sul territorio che presentano problemi di dipendenza, fedina penale sporca e problemi di tipo psichiatrico
• che ogni concessione della cittadinanza cantonale, prima di approdare in Gran Consiglio, sia subordinata a una nuova ulteriore verifica di sicurezza da parte del Dipartimento delle Istituzioni, subordinandola al minuzioso controllo e al nullaosta definitivo dei servizi competenti di quest’ultimo.
Ci si riserva, nel caso in cui le presenti richieste non venissero prese in debita considerazione, di intervenire attraverso gli strumenti democratici previsti dalla Legge.
Il Gruppo in Gran Consiglio del Partito Popolare Democratico è convinto che i valori alla base del convivere civile del nostro Paese – libertà, uguaglianza, solidarietà – possano essere salvaguardati solo con un’efficace tutela della sicurezza pubblica e attraverso la rassicurazione e un’informazione adeguata della popolazione. “
Gruppo parlamentare PPD+GG
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