Primo piano

Svanisce il sogno olimpico per Schwazer

E’ stato un duro colpo per Schwazer, atleta alto-atesino specializzato nella marcia, la notizia della squalifica di otto anni decisa dal Tas. Il marciatore, che fino all’ultimo ha sperato di poter partecipare alle Olimpiadi di Rio, si è detto distrutto dalla decisione e ha disertato conferenza stampa.

Il tecnico dell’atleta, Donati, si è detto deluso in quanto il diritto di difesa di Schwazer sarebbe stato notevolmente ristretto in questo procedimento. Alex Scwazer, che dopo lo scandalo per doping del 2012 si era impegnato pubblicamente per la promozione di uno sport “pulito”, ha trascorso una notte insonne di disperazione, evitando i giornalisti e cercando un poco di pace in un bar vicino al mare, per poi allontanarsi a bordo di un taxi assieme alla sua manager Giulia Mancini.

Nel frattempo, Sandro Donati sta già pensando alle possibili contromosse. L’allenatore ha infatti dichiarato che nell’udienza del Tas è emerso che il controllo antidoping a sorpresa di Capodanno 2016 in realtà era stato pianificato e comunicato agli ispettori con 15 giorni di anticipo; si tratterebbe di una grave irregolarità, che metterebbe a rischio la riservatezza del controllo. Risulta difficile spiegare, dunque, perché l’atleta sarebbe stato controllato proprio il primo gennaio e non, ad esempio, uno degli ultimi giorni di dicembre 2015.

Donati avanza dunque l’ipotesi del complotto: il primo gennaio il laboratorio d’analisi era chiuso ed è dunque stato possibile trattenere la provetta incriminata per un intero giorno prima di portarla a Colonia. Donati ha inoltre dichiarato di essere stato ostacolato dalla Iaaf in quanto ai tempi necessari per le controanalisi, cosa che ha ristretto il diritto di difesa di Schwazer.

La prossima tappa sarà dunque quella della giustizia penale, nella quale l’atleta e il suo tecnico tenteranno di dimostrare l’esistenza di un sabotaggio o comunque di una manomissione del campione risultato positivo al controllo antidoping. La procura di Roma e quella di Bolzano saranno entrambe coinvolte. Il primo passo in questa direzione sarà la richiesta dell’esame del DNA.

 

Costanza Naguib

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