Estero

Un summit europeo per fare il punto dopo Brexit

L’Unione Europea dovrà impegnarsi allo scopo di aumentare la cooperazione in fatto di difesa e intelligence per combattere il terrorismo di matrice islamica, nonché le altre minacce; questo é il messaggio che emerge dall’incontro dei leader di Francia, Italia e Germania, che peraltro si sono dichiarati pronti a far fronte alla storica decisione della Gran Bretagna di lasciare l’Unione. I tre hanno ricordato che l’Europa si trova confrontata con potenti spinte alla disintegrazione e che non può restare immobile di fronte alla guerra in Siria e alla crisi migratoria.

I leader hanno fatto queste dichiarazioni in un luogo altamente simbolico, vale a dire a bordo della portaerei Giuseppe Garibaldi, che al momento sta coordinando le operazioni di recupero dei migranti nel Mar Mediterraneo.

La cancelliera tedesca Merkel ha sottolineato la necessità di un più approfondito scambio di informazione tra i servizi di intelligence a livello dell’Unione, allo scopo di poter bloccare attacchi come quelli che hanno recentemente colpito la Francia e il Belgio. Merkel ha anche dichiarato che è di fondamentale importanza che tutti i paesi membri continuino a cooperare per combattere il traffico di esseri umani attraverso il Mediterraneo, nonché per proteggere i confini esterni dell’UE.

Anche il presidente francese Hollande ha dichiarato la necessità di una maggior collaborazione in fatto di difesa, anche alla luce dei sanguinosi attacchi che hanno colpito il paese negli scorsi mesi. E’ persino possibile che simili politiche di approfondimento di una politica di difesa comune siano ora più semplici da realizzare, in quanto la Gran Bretagna in passato si era spesso opposta a simili iniziative.

Anche il premier italiano Renzi si è detto favorevole ad una politica di difesa comune.

I leader di Francia, Italia e Germania sono dunque volati in elicottero fino alla piccola isola vulcanica di Ventotene. Anche in questo caso si tratta di un luogo simbolico, dal momento che proprio là si trovavano al confino i prigionieri politici che si erano opposti al regime di Mussolini durante la Seconda Guerra Mondiale e là avevano iniziato a elaborare il sogno di un’Europa unita e federalista.

Costanza Naguib

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