Focus

Prima i nostri, ma che funzioni! – di Simone Boraschi

Questo breve articolo espone in modo rigoroso la posizione del PLRT, con le debite lodi tributate al consigliere di Stato Vitta e le debite obiezioni mosse all’iniziativa UDC.

Ticinolive voterà Sì (senza per ciò stesso illudersi di salvare la Repubblica).

* * *

“Prima i nostri” e “Preferenza indigena”: due slogan che sono da appoggiare per il mercato del lavoro del nostro Cantone. Abbiamo bisogno di leggi che siano in grado di tutelare il lavoratore ticinese. Mi spiace dirlo, ma l’omonima iniziativa UDC (sostenuta dalla Lega) non lo fa e per due semplici motivi.

Il primo è che il diritto del lavoro è disciplinato a livello federale e se lo si vuole modificare lo si deve fare a Berna. Accettando questa iniziativa si da a tutti gli effetti un mandato al Gran Consiglio a legiferare in materia, ma con un ristrettissimo margine di manovra. Un margine talmente stretto da portare inevitabilmente il diritto cantonale a sovrapporsi a quello federale, rendendo il primo inapplicabile. È inutile votare una cosa che è applicabile solo a parole, ma che nella realtà non lo è e che quindi porta zero vantaggi al lavoratore residente.

Il secondo è che il Dipartimento Economia e Finanza, guidato dal Consigliere di Stato Christian Vitta, ha elaborato un progetto per regolamentare il mercato del lavoro con la preferenza indigena (il modello Bottom – Up) che è stato accolto molto bene dalla Conferenza dei Governi Cantonali e che verrà discusso a breve al Consiglio degli Stati. Bisogna solo complimentarsi con il DFE e il suo Consigliere di Stato per il lavoro fatto, di cui viene riconosciuta la validità ben oltre i confini cantonali. A confronto l’iniziativa UDC è vecchia, arretrata, inadatta e accettarla comporterebbe solo mettere ancora di più in difficoltà il Governo nella ricerca della giusta alchimia per il nostro mercato del lavoro.

Accentare l’ “originale”, come apostrofa l’UDC, non è sinonimo di accettare il meglio. A un voto di pancia, io personalmente preferisco uno ragionato, motivato, pragmatico e che sia in grado di fornire al Governo gli strumenti giusti al Governo per difendere il Ticinese. Per un “Prima i nostri” che funzioni, io voterò NO il prossimo 25 settembre.

Simone Boraschi, segretario dei Giovani Liberali Radicali Ticinesi

Relatore

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