La guerra del LAC – In difesa di una biasimata esultanza
Com’era prevedibile, il Mattino odierno ribadisce, senza cambiare una virgola, la linea “oltranzista” sul LAC.
Il muro contro muro sembra assicurato.
Il senso del nostro rimprovero al Sindaco – che non dev’essere drammatizzato, quante volte gli abbiamo dato ragione! – era questo: di avere accettato (o forse addirittura: cercato) lo scontro senza alternativa, una scelta contraria a quello che, secondo opinione diffusa, è il suo carattere. Non ci si venga a dire che, con la sua autorità e il suo savoir faire, non avrebbe potuto estrarre dal cilindro una soluzione praticabile. Ma no. Ha voluto la manovra Pesenti. L’ha voluta e l’ha personalmente eseguita. I più accaniti dei suoi adesso lo vedranno come un eroe.
Rifletta il capo dell’Esecutivo cittadino a come i socialisti stessi hanno reagito alla sua mossa. Più chiaro di così…
La Lega ha perso. Avrebbe vinto se il Consiglio comunale avesse ratificato il “Consiglio monco a quattro”: Badaracco, Foletti, Sganzini, Pesenti, probabilmente illegale. Avrebbe ancor vinto se Pesenti e Grassi fossero stati eletti.
La biasimata esultanza. Il PLR, compatto (compattificato) dietro le due tigri Valenzano Rossi e Viscardi, all’annuncio del risultato del voto decisivo ha apertamente esultato, ciò che ha causato indignazione. Ma era l’esultanza di chi sta per precipitare in un burrone e si vede innanzi l’insperata salvezza portata a volo da un angelo. I “magnifici quattro” ratificati in pompa magna (probabilmente illegali), con un quinto elemento pipidino da nominare in seguito. Che botta! Non è divertente farsi tagliare la testa! Noi questa esultanza (viste le circostanze) pienamente la scusiamo.