Il United States Fish and Wildlife Service (USFWS) è un organismo federale statunitense che si occupa della gestione e della conservazione della fauna. Lo scorso 30 settembre, questo organismo ha ufficialmente classificato le api come specie in via di estinzione.
Le conseguenze di una scomparsa delle api avrebbero gravi conseguenze per la vita sulla terra, sino a minacciare la sopravvivenza della specie umana. Attraverso l’impollinazione, le api permettono la riproduzione del 80 % delle specie vegetali. La scomparsa, o una drastica diminuzione della popolazione di api causerebbe il crollo delle specie vegetali, con effetti devastanti per l’alimentazione degli animali e del genere umano.
Causa principale della morìa delle api è l’utilizzo sempre più aggressivo di insetticidi e pesticidi, ma vi sono anche altre cause. Ad esempio la deforestazione, l’inquinamento dell’aria, la riduzione delle risorse alimentari (quantità e qualità dei fiori che forniscono nettare e polline) e degli habitat, le infezioni causate dai parassiti, la competizione con le specie invasive, il cambiamento del clima, l’inquinamento prodotto dagli apparecchi tecnologici, ecc.
A titolo d’esempio, in Francia la mortalità delle api è drasticamente peggiorata, passando, in media, dal 5 % di 20 anni fa al 30 % attuale. La questione non riguarda solo gli apicoltori, ma l’intera popolazione. Un problema che, contrariamente a quanto accade, dovrebbe essere considerato e affrontato seriamente.
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