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X5 – “La contraffazione non è solo una truffa: distrugge l’arte!” – Intervista a Julia Kataya

Julia Kataya, moscovita da quattro generazioni (e fierissima di esserlo!) vive a Castagnola e, da raffinata artista, crea bambole di porcellana in movimento (visitate il suo sito www.juliakataya.com).

Julia (sin) e Lina

Quando viveva a Mosca Julia era attiva quale restauratrice di oggetti d’antiquariato e commerciante. La crisi che ha colpito negli ultimi anni l’economia russa ha inferto un duro colpo al mercato dell’arte. Di questi temi e di altro – in particolare del tema della contraffazione – vogliamo parlare nell’intervista di oggi.

Il fatturato annuo del mercato dell’antiquariato russo, secondo gli esperti, ammonta a più di 10 miliardi di dollari, un business fiorente. Tuttavia, una serie di scandali pubblici ha seminato la confusione e il discredito, gettando nello sconforto galleristi, esperti e collezionisti. L’eccessiva richiesta di opere di artisti russi della prima metà del XX secolo, che ha avuto il suo inizio con un’asta leader a livello mondiale nel 1990, ha dato origine a un numero enorme di falsi. La contraffazione delle opere di alcuni autori ha assunto letteralmente una scala industriale, come ad esempio nel caso di Natalia Goncharova (centinaia di opere)

Odalisca

Nel 2005, Viktor Vekselberg ha acquistato a un’asta di Christie l’opera di Boris Kustodiev “Odalisca”… ma poi si scopre che si tratta di un falso, e Vekselberg intraprende una battaglia legale con la casa d’aste. Nel 2009 scoppia uno scandalo alla mostra di Aleksandry Ekster in Francia – tutti i reperti vengono dichiarati fraudolenti. Negli ultimi tre anni in Francia e in Germania c’è un’ondata di azioni legali contro i falsari di quadri e di mobili. A Mosca si è conclusa recentemente una vertenza legale. Il tribunale ha bloccato la distribuzione di un libro sull’opera di Natalia Goncharova, perché vi sono state usate riproduzioni di falsi.

Un’intervista di Francesco De Maria.

* * *

Francesco De Maria  Julia Kataya, perché il discorso sulle contraffazioni è così urgente?

Julia Kataya  Quando si producono dei falsi, non si compie unicamente una truffa in senso finanziario ma si distrugge la cultura! Perché, ad esempio, qualsiasi parte del lavoro di Marc Chagall non può essere messa all’asta senza il permesso della Fondazione Chagall? Perché il suo lavoro viene protetto dalla contraffazione. Una simile protezione dovrebbe essere estesa a numerosi altri artisti.

Lei ha lavorato per dieci anni come restauratrice di mobili antichi e rivenditrice. Ha partecipato a mostre allestite in negozi d’antiquariato. Ha avuto spesso a che fare con la contraffazione?

JK  Ho dovuto per forza, purtroppo, ma ho subito imparato a distinguere il vero dal falso. A Mosca, c’era (e tuttora esiste) la casa d’aste “Gelos”, dalla quale ho comprato un sacco di falsi: “russi” in porcellana, dipinti di artisti “russi” del primo Novecento e di metà secolo. Nel caso di un acquisto all’asta è praticamente impossibile recuperare il denaro investito in un falso, perché si innesca una battaglia tra esperti, ognuno dei quali proporrà la sua attribuzione, e la battaglia può durare anche anni…

La legge russa che cosa prevede in queste situazioni?

JK  Gli esperti in Russia non sono finanziariamente responsabili per il danno che possono causare. In prigione non ci va quasi nessuno (ma due eccezioni le conosco). Certo, l’esperto imbroglione rischia almeno di perdere la licenza, e questa è un’ottima cosa. Molti casi, ovviamente, riguardano piccoli importi. E molti sono, per così dire, una “compilation”, una mescolanza di vecchio autentico e di nuovo. Il falso negli oggetti in porcellana è più facilmente avvertibile in fase di restauro: toccando la statua si “sente” il falso!

Quando ha l’evidenza del falso visitando collezioni o mostre, come si comporta?

JK  Lo dico sempre, non ho paura, anche se molti per timore tacciono. Nel campo della porcellana il falso è molto comune. La contraffazione viene eseguita all’estero (Ucraina, Polonia, Romania) a livelli molto alti, da artigiani di grande professionalità. Contro questo malaffare non si può combattere! In Europa occidentale la contraffazione è meno frequente  ma ancora più raffinata. Al giorno d’oggi, purtroppo, i collezionisti europei raramente procedono al restauro di opere in porcellana, che è piuttosto costoso. Le tengono così come sono, senza restauro!

Fine della prima parte

 

 

 

Relatore

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