Appunti

Tagliare le tasse? …ma solo ai ricchi! – di Massimiliano Ay

Infuria la battaglia sulla Riforma III. La Sinistra è molto attiva e si sforza di arruolare al fronte del NO anche un certo numero di elettori che propriamente alla Sinistra non appartengono. Secondo l’autorevole Weltwoche il SÌ si troverebbe in difficoltà.

C’è comunque un punto sul quale Sinistra e Destra (quest’ultima facendo mostra di una notevole ipocrisia) concordano: nel non inibire l’elefantiasi della macchina dello Stato.

* * *

Il prossimo 12 febbraio siamo chiamati a votare sul referendum inerente la Riforma sull’imposizione fiscale delle imprese. Una legge iniqua, che non solo svuoterà le casse comunali, ma che è sfavorevole alla maggioranza della popolazione che lavora, così come lo è pure per le piccole aziende stanche di essere schiacciate dai privilegi fiscali concessi al grande capitale.

Il Partito Liberale Radicale non sta a guardare, anzi si sta già preparando per andare oltre: se già nel 2013 questo partito aveva presentato in Ticino l’iniziativa parlamentare “Rilancio fiscale 2015-2018” che chiedeva una riduzione del carico fiscale per le persone giuridiche, lo scorso 21 marzo 2016 è arrivata sui banchi dei deputati al Granconsiglio una nuova iniziativa che, proprio per “prepararsi agli effetti della riforma III della fiscalità delle imprese” rivendica una “riduzione a tappe dell’imposizione fiscale degli utili delle aziende passando progressivamente dal 9% al 6,5%”. Una riduzione che negli intenti del PLR dovrà realizzarsi entro quattro anni dall’entrata in vigore della riforma federale.

Sappiamo insomma già che, in caso di accettazione in votazione popolare della riforma federale, la destra non si accontenterà e, anzi, è già pronta a rilanciare! Il Partito Comunista, per contro, rivendica non solo che la Svizzera interrompa questa spirale di fiscalità negativa e rilanci un impegno politico chiaro sul piano mondiale per combattere l’evasione e il riciclaggio di denaro, ma che si attui soprattutto una radicale riforma che vada nella direzione di un sistema fiscale più equo, a partire da una legge patrimoniale che chiami alla cassa non le fasce popolari, ma i milionari, in sostanza quel 2% della popolazione con un patrimonio superiore al milione di franchi (esentata la prima casa). Con la “Tassa dei Milionari” proposta dal Partito Comunista le casse pubbliche otterrebbero ben 12 miliardi di franchi, utili non solo alle assicurazioni sociali, ma anche ad investimenti produttivi. I milionari che hanno speculato in borsa e goduto di ingenti sgravi fiscali in passato, potrebbero finalmente avere la possibilità di essere solidali con la collettività colpita dalla crisi e sostenere concretamente il Paese nel suo rilancio economico.

Il mio invito alla cittadinanza è quello di votare No alla Riforma sull’imposizione fiscale delle imprese: a compensare ciò che le grandi aziende risparmieranno, saranno infatti sicuramente chiamati i lavoratori e le fasce popolari!

Massimiliano Ay, deputato al Granconsiglio per il Partito Comunista e candidato al Consiglio comunale di Bellinzona

Relatore

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