Il ricordo del padre Jacques e le parole del Papa: “Era un martire”

Il 26 luglio scorso l’orrore si era presentato nella chiesa di Saint-Etienne di Rouen sotto forma di un attacco terroristico per mano di due militanti jihadisti armati di coltello.

L’attacco era stato compiuto durante la messa del mattino, i seguaci dell’ISIS avevano preso in ostaggio i presenti e ferito uno di loro ma soprattutto si sono accaniti contro padre Jacques Hamel. Il parroco di 86 anni è stato costretto ad inginocchiarsi e gli è stata tagliata la gola da uno dei due attentatori, come ha riferito successivamente una suora che aveva assistito alla tragica scena.

L’abate Auguste Moanda –Phuati aveva definito il padre Hamel ”Coraggioso per la sua età, i sacerdoti possono andare in pensione a 75 anni ma lui si sentiva ancora forte. Era un uomo di pace”.

Anche Papa Francesco aveva ricordato il parroco di Rouen lo scorso settembre, durante la Santa Messa e l’aveva definito “un martire” ed esortava: “Dobbiamo pregarlo perché ci dia la fraternità e la pace e anche il coraggio di dire la verità: uccidere in nome di Dio è satanico”.

“Padre Jacques” ha detto il Papa “è stato sgozzato mentre celebrava il sacrificio della Croce. Un uomo buono di fratellanza che è stato assassinato come se fosse un criminale: questo è il filo satanico. Ha accettato il suo martirio con il martirio di Cristo. E nel momento difficile che viveva, quest’uomo buono non ha perso la lucidità di accusare e dire il nome dell’assassino, ha detto chiaramente: ‘vattene Satana’!. Ha dato la vita per non rinnegare Gesù e da lì ha accusato l’autore della persecuzione: ‘Vattene Satana!’”.