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20833 – Il numero delle regolamentazioni e delle leggi dell’Unione europea che devono essere esaminate per essere modificate.
12 – Il numero di volte in cui “Regno Unito” viene menzionato nel Trattato di Lisbona.
2064 – Ultimo anno di pagamento delle pensioni dei deputati britannici.
5 – Il numero di anni dopo il Brexit durante i quali l’istanza di sorveglianza di Bruxelles manterrà il controllo dei beneficiari britannici di sovvenzioni dell’UE.
197 893 – Il numero di cittadini ‘vulnerabili’ dell’UE nel Regno Unito, ossia che rischiano di perdere i loro diritti (i richiedenti lavoro provenienti dall’Unione europea, i lavoratori distaccati e i lavoratori frontalieri). Gli studenti (125 000 persone) e i ricercatori (15 % del personale accademico delle università britanniche) verranno anche colpiti dal Brexit.
359 953 – Il numero dei passaporti finanziari a rischio. Dalla telefonia (gli accordi di itineranza dell’UE non sarebbero più applicabili nel Regno Unito), passando per le garanzie dei prodotti che gli stranieri acquistano nel Regno Unito, ecc., in totale sono 336 421 le autorizzazioni commerciali per le aziende nel Regno Unito che sono minacciate.
42.000.000 – Ogni anno, i britannici effettuano 42 milioni di viaggi verso l’Unione europea (i cittadini europei fanno annualmente 21.5 milioni di viaggi verso il Regno Unito). Senza uno speciale accordo, queste persone non saranno più assicurate durante i loro spostamenti e in particolare saranno annullati gli accordi in materia di copertura per problemi di salute.
3800 – Il numero di funzionari britannici nella massa salariale dell’amministrazione dell’Unione europea : 1800 impiegati e 2000 pensionati.
73 – Il numero di seggi presso il Parlamento europeo occupati da deputati britannici che scompariranno o che verranno distribuiti tra gli altri deputati.
153,7 miliardi di euro – Il valore degli attivi dell’UE che dovranno essere fatturati al governo britannico. 41 miliardi potranno essere dedotti dalla fattura perchè appartengono al Regno Unito. La fattura finale potrebbe essere ridotta della metà se i britannici decidessero di trasferire i loro diritti su questi attivi in altri paesi dell’UE.
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