È stato rilasciato ieri dal Tribunale federale il nulla osta che permette all’AFC di fornire informazioni bancarie alla Francia. Le autorità francesi avevano chiesto già nel 2013 informazioni relative a circa 600 clienti di UBS France sospettati di essere titolari di conti non dichiarati. La lista dei 600, a quanto pare, era stata fornita da un’impiegata bancaria ed è stato proprio questo comportamento, illegale in Svizzera, a far accettare nel 2015 il ricorso al TAF (Tribunale amministrativo federale) di una delle persone coinvolte.
La sentenza tuttavia è stata ribaltata dal TF, in quanto la domanda depositata da Parigi “non poggia su dati ottenuti attraverso atti punibili dal diritto svizzero”. SWI riporta che “I giudici losannesi ritengono che, allo stato attuale dei fatti, nulla permette di mettere in dubbio la buona fede della Direzione generale delle finanze pubbliche francesi”.
Ma la Francia non è la sola: nel 2016 la Svizzera ha ricevuto ben 66’553 domande di assistenza amministrativa in materia fiscale; la maggior parte di esse proveniva da Francia, Spagna e Paesi Bassi.
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