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Claudio Lauretti ” Ecco perché questa UE non ci piace. Non si può morire in nome dell’Austerity”

Claudio Lauretti, romano, è attivista per i diritti umanitari e degli animali

“Non si può morire in nome dell’Austerity. L’Europa odierna è ben diversa da quella sperata da Hugo. Oggi si parla di due realtà contrapposte, l’una tiranna dell’altra. E da questo sistema o si cambia, o si muore.” Claudio Lauretti, Laureando in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali; blogger e attivista per i diritti umanitari e degli animali, intervistato già da Ticinolive su diritti per gli animali e civiltà, torna sul nostro portale a parlare di Europa. Dalla parte dei giovani, che quest’Europa la vogliono cambiare. Per il loro futuro.

 

Claudio Lauretti, come vede quest’Europa? “Ci sono due realtà, l’una contrapposta all’altra. L’Europa del Nord, priva di agricoltura ma ricca di industrie siderurgiche, che incentra buona parte del potere nell’erogazione di servizi, l’altra del Sud, ricca d’ogni bene, serbatoio agroalimentare dell’Europa stessa, ma abbandonata a se stessa. Il cibo d’oggigiorno, scadente, è tale per colpa dell’UE, che ci impedisce di usufruire dei nostri prodotti, per regole assurde. Come le arance importate dal Sud America o Sud Africa, e non dalla Sicilia.

Claudio Lauretti

Lei dunque euroscettico? Cosa pensa di Farage, per esempio? Io sono antieuropeista, non euroscettico. Personalmente sono vicino a Farage, che si pone sulla linea del mio partito (M5S, n.d.r), ma totalmente contrario alla possibilità di trattative con l’ALDE, europeisti per eccellenza. Le altre posizioni politiche mi paiono sterili e prive di futuro. ”

Impero Romano e Unione Europea. Cosa vede di diverso? “L’impero romano è l’unico modello che l’Unione Europea dovrebbe seguire (cosa che attualmente non fa). Roma aveva capito che l’unico modo per colonizzare era produrre, costruire. E fu per questo che divenne la città migliore del mondo. l’Unione Europea oggi soggioga, tassa e non costruisce alcunché”.

Perché chi elogia Roma, oggi, rischia di cadere nell’apologia del Fascismo? “La storia la scrivono i vincitori. Roma, che piaccia o no, ha governato mille anni, il fascismo venti. Tuttavia trovo affascinante che Roma, dopo duemila anni, torni ancora a far discutere. Coinvolge tutt’ora, poiché è parte fondante di noi.”

Storia, base per il futuro? “Per la Merkel senz’altro. Lei ha imparato la lezione della seconda guerra mondiale. Attuare un’occupazione finanziaria e non più militare. Sta a noi comprendere il nostro futuro per poter guardare, di nuovo, avanti.”

Intervista di Chantal Fantuzzi

Relatore

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