Riceviamo e pubblichiamo questo interessante articolo, che non impegna la linea della Redazione. Ticinolive voterà NO il 21 maggio.
150 anni fa i cittadini di Faido hanno voluto rimboccare le maniche, hanno investito denaro e impegno, per innovarsi e per essere indipendenti. Anche all’epoca si faceva importazione di energia. (Lampade a petrolio!) Ma i cittadini di Faido hanno voluto essere autonomi e liberi. Non hanno detto “la cascata della Piumogna non è che un misero rivolo, non ci basterà mai”. Non hanno detto “Meglio importare. Più comodo.” Non hanno voluto la pappa pronta, comprata a credito. Hanno costruito la prima centrale idroelettrica del Ticino.
Oggi la Svizzera importa energia sporca, sporca in tutti i sensi. Petrolio, guerre, corruzione. Uranio, malattie, rischi inestimabili. Importiamo persino elettricità prodotta con carbone, da miniere dove lavorano bambini. Ne abbiamo bisogno?
L’idroelettrico nostro ticinese è abbondante ma schiacciato dalla concorrenza sleale dell’energia sporca. In Ticino si perdono posti di lavoro. Perché qualcuno non vuole sostenere le energie rinnovabili. Qualcuno non ha il coraggio né il patriottismo di investire nell’indipendenza, nella libertà.
Vogliamo lasciare alle future generazioni un’economia sana? Oppure un mucchio di debiti, infrastrutture antiquate e dipendenza da importazione? Io mi prendo esempio dai cittadini di Faido del fine Ottocento, voglio l’indipendenza, voglio investire nel futuro, e voto Sì alla Strategia Energetica.
Melitta Jalkanen, Ruvigliana
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