(FILES) This file photo taken on May 14, 2017 shows French President Emmanuel Macron observing a minute of silence in front of Chief of the Defence Staff French army General Pierre de Villiers (L) after laying a wreath on the unknown Soldier's tomb at the Arc of Triomphe monument, after his formal inauguration ceremony in Paris. / AFP PHOTO / POOL / Michel Euler
La cifra dei tagli che la Corte dei Conti ha indicato al paese per riportare il deficit pubblico al 3%, come imposto dal trattato di Maastricht, appare spropositata: 4,5 miliardi di euro.
L’esercito dovrebbe quindi esser ridotto a 850 milioni di euro per gli equipaggiamenti necessari a coprire i costi delle operazioni all’estero.
De Villers, dopo aver protestato di fronte al Presidente Macron e al Consiglio di Difesa, è stato rimproverato pubblicamente da Macron stesso. “Se il capo di stato maggiore si oppone al presidente, se ne va.”
Detto, fatto. Le dimissioni di De Villers sono state accettate da Macron, e scatteranno il 31 luglio.
Dovrebbe subentrare François Lecointre, generale già al servizio del premier Eduard Philippe.
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