Primo piano

Ada Marra: “La Svizzera non esiste” (e Marina Carobbio disquisisce sull’odio)

Il 3 agosto alle ore 13:58 ho pubblicato sulla mia pagina Facebook il post seguente, un post senza pretese. Con mia (moderata) sorpresa le reazioni sono state numerosissime, quasi tutte addolorate e sdegnate. Ci sono dei politici, o degli attivisti,  che si divertono, stupidamente, a provocare la gente su temi molto sensibili, suscitando reazioni vive e taglienti, talvolta esasperate. I tempi sono grami e i nervi, fatalmente, a fior di pelle.

Dopo un po’ questi provocatori si mettono a pubblicare piagnucolosi sermoni sull’ “odio”, che loro stessi hanno deliberatamente attizzato. Da che pulpito. Dovrebbero leggere le parole che Marcello Foa ha rivolto all’incredibile e insopportabile Boldrini. Sono perfette.

Lo scopo è sempre lo stesso, non cambia mai. Disgregare il Paese e la sua società. Mutare in profondo (e rapidamente) il suo popolo. Cancellare le sue tradizioni e la sua identità. Ridicolizzare ciò in cui la gente (magari con semplice fede e senza quindici lauree) crede.

* * *

Immagine ripresa da myswitzerland.com

ADA MARRA   La Svizzera non esiste (eccetera)

MARINA CAROBBIO   “Alcuni giorni fa, Ada Marra ha scritto un testo sulla Svizzera e sul senso di essere svizzeri” scrive la consigliera nazionale ticinese. “Ha ricordato come ci sono molto modi diversi di essere svizzeri.”

“Si può essere d’accordo o meno con queste considerazioni, ma il suo scritto dovrebbe essere l’occasione per riflettere sul senso di appartenenza a una nazione, sull’identità, sul concetto di patria” prosegue Marina Carobbio. “Alcuni media, in particolare online, l’hanno ripreso limitandosi alla prima frase. Molti commentatori sui social l’hanno attaccata, coperta d’insulti, minacciata, al punto che Ada si chiede se chiudere la sua pagina Facebook ai commenti e adire le vie legali.”

* * *

Incomincia così un lungo sermone dell’on. Marina Carobbio, che non manca di citare Boldrini e Kyenge (non si possono omettere certe sfavillanti personalità…).

Onorevole, Lei è una donna assennata e riflessiva. Che ne direbbe di riflettere sull’IMBECILLITÀ della provocazione? Per avere qualche miserabile riga nei giornali e sui social?

A proposito di odio (un tema che sta molto a cuore al PS) non pensa che molti cittadini vedano il Suo partito come il partito di coloro che odiano il loro Paese?

Se pensa che questo possa costituire un onore e un vantaggio… forse avrà modo di ricredersi!

Relatore

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  • Sul tema dell'imbecillità proporrei ai savi la lettura di "In un mondo di imbecilli" di Fabrizio Jauch (svizzero), Edizioni del Faro, 2016.
    Sedici euro ben spesi.

  • « La forte tendenza del sistema politico [svizzero] al consenso cessava per quanto concerneva il partito socialista. Nel 1918 i socialisti, guidati dall'ala leninista, ispirarono i loro numerosi aderenti ad azioni di sciopero violente. Mentre la salita al potere di Hitler minacciava la Svizzera, il partito socialista chiedeva la soppressione dell'esercito svizzero. Alla coabitazione di tre comunità linguistiche, i socialisti preferivano l'internazionalismo proletario. All'indipendenza armata preferivano il pacifismo. Al liberalismo economico preferivano la ridistribuzione economica. In breve, per la società essi rappresentavano la negazione di tutto ciò che era svizzero. »
    Angelo Codevilla, “Between the Alps and a Hard Place”

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