Nel testo compare un’espressione dura – “c’è del marcio” – che può sembrare eccessiva. Probabilmente c’è… qualcosina di meno: cioè il solito Pantalone (lo sfigatissimo contribuente) che si svena… per i fasti della cultura di Stato!
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Non va infatti dimenticato come solo cinque anni fa, il Parlamento cantonale già si espresse su un messaggio di risanamento finanziario della Fondazione per l’esorbitante importo totale di 2,057 Milioni di franchi, a dimostrazione di come al DECS il fare impresa sia una parola estranea indipendente dalla guida politica del dipartimento, fin a quel momento di Gabriele Gendotti. Inoltre, se aggiungessimo anche le perdite delle altre attività degli esercizi pubblici del DECS, le perdite annue registrate tra Monte Verità, Castelgrande e il ristorante delle Isole di Brissago raggiungevano quasi il milione di franchi l’anno!
Il voluto silenzio del DECS sulle cifre 2016 e sull’imbarazzante gestione è un chiaro segnale che c’è del marcio. Si sono sottaciute informazioni che aggravano ulteriormente lo stato finanziario e impongono l’iniezione di ulteriori risorse per la Fondazione Monte Verità. La Lega dei Ticinesi ritiene che sia necessario ripensare completamente la gestione di questa attività pubblica nell’economia privata, valutando anche l’opportunità di cedere la gestione dell’albergo e centro congressuale a ditte esterne già attive in questo settore, nonché verificare con il Politecnico federale di Zurigo questa opzione nell’interesse di un’offerta di qualità ma anche economicamente sostenibile. La cultura va sostenuta, ma le attività statali in ambito di economia privata come possono essere la gestione di un ristorante, un albergo e un centro congressuale non possono chiamarsi fuori dai principi economici di sostenibilità, redditività e obiettivi da raggiungere.
E per concludere col sorriso una chicca a dimostrazione dell’incapacità sin qui descritta. Durante il recente pranzo festivaliero offerto al Monte Verità, il Consigliere federale Alain Berset ha detto di aver scoperto che la polenta va cotta per ben 13 ore… beh, alla fine la polenta sapeva di bruciato, come tutta questa storia in salsa socialista.”
Lega dei Ticinesi
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