Smentite le cassandre e delegittimati i detrattori ticinesi!
L’UDC prende atto con viva soddisfazione del messaggio governativo all’indirizzo dell’Assemblea federale in merito alla modifica costituzionale ticinese approvata dal popolo il 24 settembre 2016 denominata “Prima i Nostri”.
Il messaggio spazza il campo da ogni dubbio, soprattutto in Ticino, dove dal giorno dopo l’esito delle urne molti politici e partiti si erano affrettati a ribadire che l’iniziativa non rispettava il diritto superiore, piuttosto che contribuire nell’elaborazione del progetto di attuazione.
Il Consiglio federale afferma a chiare lettere che Prima i Nostri è conforme con il diritto federale, anche se pone dei quesiti circa il margine di manovra del Cantone. La nostra Costituzione cosi modificata ricalca fedelmente l’articolo della Costituzione svizzera 121a voluto dal popolo il 9 febbraio 2014. Le due Costituzioni richiedono senza ambiguità la reintroduzione della preferenza indigena sul nostro mercato del lavoro.
Il rilascio della garanzia federale si riduce a una formalità, in quanto a fronte di un parere cosi chiaro e ineludibile non dovrebbero nascere obiezioni da parte dell’Assemblea federale.
La palla passa ora al Parlamento cantonale, il quale nelle prossime settimane avrà il compito di analizzare le varie proposte formulate della speciale commissione per l’attuazione dell’iniziativa Prima i Nostri, eventualmente migliorarle e di approvarle, cosi da mettere in atto la volontà popolare.
Il mandato popolare assegnato al Parlamento cantonale è quello di attuare il nuovo testo costituzionale includendo la priorità ai residenti, in maniera tale da poter combattere efficacemente la sostituzione della manodopera residente e il dumping salariale.
UDC Ticino
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