Il pensiero del giorno

Quel “fil rouge” della scuola ticinese – di Franco Cavallero

Alla ricerca del personaggio misterioso
L’ho proprio tenuto “da conto” questo testo, in attesa di utilizzarlo. Il giorno tanto sperato è finalmente arrivato. Leggete:
“La scuola, se veramente vuole educare alla democrazia, deve essere gestita in modo democratico. La scuola, se vuole promuovere l’evoluzione intellettuale e culturale al suo interno come pure nel proprio contesto sociale, deve garantire il massimo ambito di autonomia pedagogica e didattica a chi gestisce in effetti l’insegnamento, docenti e allievi. La scuola, se vuole essere al servizio della comunità, seguendone l’evoluzione, deve riconoscere come sua componente attiva anche i genitori degli allievi”. Un testo scritto nel 1972 da un notissimo personaggio, che alcuni anni prima andava all’Università e si rivolgeva ai Giovani liberali. Oggi (2017) fa una perorazione in favore della civica, dice che “la vogliamo tutti”, però si scaglia contro quella che ormai da giorni chiamano “la malacivica”, senza specificare cosa sia codesto mostro.
Chissà perché questo personaggio lo si è visto nel 1972 e lo si vede ancora nel 2017? Che vi sia una sorta di «fil rouge» fra le due date? Strano: allora diceva che nella scuola dovesse esserci il massimo “di autonomia pedagogica e didattica”. Insomma, la libertà di poter fare a scuola ciò che si voleva, difendere le proprie scelte. Oggi, invece, rallegrandosi che esistano ancora assemblee e comitati studenteschi, arriva tranquillamente ad accettare che gli allievi vengano fatti “sgobbare”, e ammette che ci sono “verifiche periodiche molto difficili, che farebbero sudare freddo anche molti parlamentari”.

Ma se quarantacinque anni fa ci furono persone che facevano “così” e oggi le medesime insegnano ai loro discepoli a fare “cosà”, veramente non riesco a capire. Un po’ di coerenza, diamine! Ho l’impressione che allora si volesse demolire, mentre oggi si fa fatica a costruire, anzi non si ha nessuna idea in merito. Con però sempre lo scilinguagnolo sciolto, per difendere a parole ogni cosa. E soprattutto, “last but not least”, un nemico del quale dire peste e corna, le Autorità del Dipartimento ieri, un comitato che raccoglie firme oggi.

Franco Cavallero

Il gomitolo rosso, con il “fil rouge” bello lungo, sta sempre sopra la spalletta del ponte. E sotto il fiume che scorre, come per tutti la vita. Salvo per chi ne ha fatto l’epopea del trasformismo.

 

Relatore

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