Primo piano

Quando non s’impara niente (ma si vuole insegnare agli altri) – Le geremiadi del PS

Testo tratto dal bel portale (che a nostro giudizio ha goduto di un notevole incremento qualitativo) Ticinolibero.

  • Probabilmente questo comunicato fa seguito a una “esortazione” di Corrado Mordasini, dalle pagine dell’aggressivo (e interessante) Gas.social: “PS, fate qualcosa!”
  • E il “partito dei docenti” doveva fare qualcosa, per non decadere dalla sua (da sempre ambita e redditizia) posizione. Minimizzando, scusando, contrattaccando, lagnandosi come una prèfica pagata per ululare sul defunto.
  • “Potevano essere segnalate alla direzione delle scuole o finanche al DECS…” Patetico. Oppure (a scelta) presa per i fondelli.
  • Un docente che “vede” – o “vive” – la vittoria della Civica come trionfo di forze oscure, maligne e violente (il terribile Adolfo) costituisce un caso umano e professionale assai preoccupante. Il PS qualifica simili esternazioni di “infelici”, invece di utlizzare termini più appropriati, coinvolgenti organi genitali. (Chissà perché se ne parla sempre con disprezzo, sono una parte fondamentale dell’essere umano. Da approfondire sul piano psicologico).
  • Manca dal testo (per forza) la domanda fondamentale: che cosa racconteranno costoro ai loro alunni, in classe? Diranno loro che il Primo firmatario – che abbiamo incontrato ieri sera allo splendido vernissage dello Spazio -1 dei coniugi Olgiati – militava nelle Camicie brune? Intonava “Die Fahne hoch”?
  • Il 24 settembre è stato un giorno molto duro per il DECS, per il PS e per l’inossidabile Corporazione. Ma i giorni duri servono (dovrebbero servire) per imparare! Ebbene, non c’è speranza. Ai loro occhi hanno vinto i cattivi, i persecutori degli Ebrei, quelli che hanno raggiunto il potere incantando e ingannando il popolo (tedesco). Amici, vi do un consiglio. Aspettate con fede il giorno in cui le forze del Male s’inabisseranno sotto i palazzi crollati di Berlino!

* * *

PARTITO SOCIALISTA  In seguito al risultato delle urne, delle personalità e degli esponenti politici responsabili e capaci di fare prova di civismo avrebbero espresso piena fiducia negli insegnanti – come fatto dal Partito Socialista – cercando finalmente d’istaurare un rapporto costruttivo affinché la modifica della Legge possa essere applicata al meglio.

Le opinioni e esternazioni relative al risultato popolare espresse da alcuni docenti sono state infelici e controproducenti, benché vadano inserite nel contesto e comprese alla luce delle numerose denigrazioni e strumentalizzazioni subite. Potevano essere segnalate alla direzione delle scuole o finanche al Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport (DECS) affinché fossero applicate le norme relative agli insegnanti e all’uso delle reti sociali.

È invece inammissibile che delle personalità politiche e degli esponenti che siedono al Gran Consiglio o al Consiglio nazionale, esprimano dei giudizi approfittando della loro posizione con lo scopo di perseguire personalmente degli insegnanti, esponendo la loro identità a una gogna pubblica che alimentano nel più totale disprezzo delle elementari norme sul rispetto della vita privata. Delle norme che regolano, ad esempio, la protezione dell’identità e della vita privata in ambito giudiziario e che devono essere applicate anche dalla politica. Agire in questo modo non è accettabile, nuoce al dibattito e avvilisce il significato di atti parlamentari il cui scopo non è quello di richiedere il licenziamento di uno o più funzionari esponendo la loro identità ai media. Non è nemmeno ammissibile che degli eletti esprimano delle minacce personali. Il Partito Socialista ribadisce piena fiducia ai docenti, esprime il suo sostegno agli insegnanti e chiede che questa questione venga affrontata in modo serio affinché non si ripeta.

Partito Socialista

Relatore

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