Arte

Rainer Kriester e la Stonehenge italiana

Oggi parliamo di Rainer Kriester, uno scultore del ‘900, nasce il 12 giugno del 1935 a Plauen in Vogtland, Germania Orientale. Questo artista ha lasciato all’Italia una cospicua traccia della sua arte, proprio nella bella Liguria, su una collina a Vendone contornata da ulivi e valli rigogliose.

Nel 1982 prende in affitto dal comune di Vendone, in Liguria, la collina di Castellaro dove oggi si trova un parco contenente le sue sculture, di proprietà del comune di Vendone.

Un fondamento dell’ispirazione artistica di Kriester è stata l’arte africana, che ha influito profondamente sull’estetica dell’artista. A tal proposito ha rivestito notevole importanza il viaggio africano che egli compì proprio per andare alla ricerca e alla scoperta dell’essenza artistica del continente nero.

Castellaro, la Stonehenge italiana

Kriester si installò in Liguria e una delle motivazioni che lo fecero optare per questo territorio è la seguente:  mentre la Toscana era più turistica, la Liguria restava una terra difficile, dove i liguri non si interessavano al suo lavoro,  così che egli poteva lavorare indisturbato.

Passato il comune di Vendone, si arriva alla collina di Castellaro e si possono ivi osservare obelischi, occhi di Horus, porte giganti, ordinati circolarmente in una piana. Vi è anche una serie di sculture di bronzo più vicino alla strada.

Il parco delle sculture è posto in collina, contornato da una ricca vegetazione caratterizzata da conifere e uliveti, e di lassù si può scorgere il mare in lontananza.

Le sculture in pietra sono piuttosto squadrate, quasi fossero tagliate di netto, e alcune hanno incise forme di occhi o numeri.

Proprio nel verde e all’aria mite della Liguria Kriester amava scolpire ed era quello il momento in cui sussisteva  il contatto intimo fra la materia e l’artefice senza mediazioni ed aiuti.

La posizione dei monoliti è rivolta verso la città di Albenga, più precisamente  verso una sorta di piana dove scorre il fiume Centa, nella quale sorgeva in antichità una cattedrale che ora non è più visibile. Una sorta di sguardo al Cristianesimo

I numeri incisi, apparentemente non riferibili un ordine numerico, trovano un senso in una sorta di enumerazione astratta dove esprimono il concetto di matrice originaria.

Una scultura liscia, essenziale, fatta da tre blocchi rettangolari di pietra di Finale, emerge a prima vista, è un portale di pietra rosa che nel giorno del solstizio d’estate  si illumina di luce al sorgere del sole.

Sculture di bronzo  fuse nella storica fonderia d’arte di Berlino Herman Noack

Breve biografia

1935- nasce il 12 giugno a Plauen in Vogtland, Germania Orientale.
1943- completa distruzione della città. La casa natia s’incendia sotto le bombe.
1954-57- studi di medicina a Lipsia.
1957-58- prigionia per vilipendio dello stato.
1958- fugge a Berlino Ovest.
1961- è ammesso all’Università delle Arti.
1964- una vecchia villa di Berlino è il suo atelier e domicilio berlinese.
1967- borsa di studio per la Spagna.
1968-70 – lungo soggiorno in Italia, prime mostre di pittura.
1971- sculture di legno e soprattutto di terracotta.
1972-prima serie di teste, di terracotta e bronzo.
1973- lavori in pietra calcarea e marmo, insegna come professore all’Università di Berlino.
1982- prende in affitto dal comune di Vendone, in Liguria, la collina di Castellaro.
1983- tre sculture-teste sono sistemate nell’Hakone Open Air Museum, in Giappone. Comincia a lavorare alle monumentali sculture in pietra di Castellaro.
1984-88- serie di “Frammenti” a Castellaro. Mostre a Berlino, a Kiel, a Genova.
1989- Due grandi teste sono installate nella Theodor Heuss Platz di Berlino, e una testa ferita a Hannover. Premio Speciale della giuria Henry Moore.
1990-1995- serie dei “Segni solari” e delle “Pietre solari”.
1995- serie di sculture di piccolo formato “Feticci con chiodi” “Pietre segnavia” e “Pietre calendario”. Esposizione a Madrid e viaggio in Andalusia.
1996- serie delle “Scale” in marmo di Carrara.
1997- Sonnenzeichen, bronzo alto 4,20 metri per la Schering Headquarter, Usa. Pezzi di marmo: “Porte calendario”, “Teste cifrate”
1998- mostra ad Amburgo. “Stele cifrate”, “Porte”.
1999- esposizioni al Museum Belden aan Zee e al Palazzo Ducale di Genova.
2002- Rainer Kriester muore e dona al comune di Vendone le sue opere sulla collina di Castellaro.

Oggi resta la moglie, Christiane Dass,  a capo della Fondazione Kriester che si occupa, fra le molteplici iniziative, di promuovere l’arte contemporanea, la cultura in genere, la scultura moderna, la scoperta ed il sostegno di giovani talenti e l’amicizia fra i popoli, in particolare fra Germania ed Italia.

Hedy Lamarr

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