USA: Trump fa commenti scioccanti a sfondo razzista.

I commenti del presidente Trump sui paesi africani e su Haiti hanno attirato la condanna da parte di tutto il mondo, mettendo la Casa Bianca (e i repubblicani) sulla difensiva e generando dubbi sulle speranze di risolvere in breve tempo le controversie sulla nuova legislazione in materia di immigrazione.

Trump ha negato di aver usato il termine “shithole” ma ha riconosciuto di aver usato un linguaggio duro per riferirsi ad alcuni paesi durante la riunione privata avvenuta nello Studio Ovale alla presenza di alcuni membri del Congresso.

Il sospetto già pressante che Donald Trump sia incline a posizioni razziste si sta trasformando in certezza e questo porterà sempre più al suo isolamento a livello internazionale.

Il presidente non è riuscito a trattenere la rabbia per la battuta di arresto imposta dalla giustizia americana contro il provvedimento di annullamento del programma di aiuti all’infanzia DACA voluto da Obama per evitare la loro deportazione perché entrati illegalmente. A causa della polemica iniziata giovedì scorso, Trump si è sentito frustrato con i legislatori durante la riunione nell’ufficio ovale mentre discutevano sulla protezione degli immigrati da Haiti, El Salvador e paesi africani come parte di un accordo bipartisan sui Dreamers.

Trump avrebbe detto: “perché stiamo facendo venire qui tutte queste persone dai quei cessi di paesi?”.  Secondo il presidente gli Stati Uniti dovrebbero cercare immigrati da paesi come la Norvegia invece di nazioni africane e dell’America latina.

Il presidente ha anche suggerito che sarebbe stato aperto a più immigrati dai paesi asiatici sentendo di aiutare economicamente gli Stati Uniti. E su Haiti ha invitato i legislatori presenti a lasciar fuori dall’accordo quel paese. “Perché abbiamo bisogno di più haitiani?”. “Portarli fuori”.

I commenti di giovedì di Trump riflettono ciò che lui avrebbe riferito in passato su Haiti e la Nigeria, rimanendo coerente con quello che ha detto, ha affermato il senatore repubblicano Jeffrey Flake.

Mentre il senatore repubblicano Steve King ha twittato il sostegno per le osservazioni di Trump: “i democratici dovrebbero essere felici di deportare alieni criminali”.

Tra i repubblicani ci sono state risposte diverse ma pochi di loro hanno condannato apertamente le sue osservazioni, mentre l’unico rappresentante dei democratici presente all’incontro, il senatore Richard J. Durbin, ha confermato che Trump ha detto cose piene di odio, vili e razziste.

Il clamore suscitato dalle osservazioni di Trump difficilmente si attenuerà velocemente. Infatti il tentativo di Trump di negare il commento ha fatto poco per sedare l’indignazione.

Alcuni parlamentari hanno affermato che sono intenzionati ad introdurre una risoluzione che censuri il presidente per i suoi commenti allarmanti, considerando la realtà storica che vede gli immigrati protagonisti negli Stati Uniti.

Il presidente Trump ha in pratica reso nuovamente la vita difficile al Congresso dove i legislatori se non arriveranno presto ad un accordo sull’immigrazione, entro marzo potrebbero essere deportati 800 mila giovani beneficiari del programma DACA.

La più grande rivale democratica, Hillary Clinton, ha espresso la sua opinione ricordando l’ottavo anniversario di un devastante terremoto di Haiti e di come il popolo americano è soggetto alle opinioni ignoranti e razziste di Trump su chiunque non assomigli a lui invece di affermare l’impegno americano nell’aiutare i vicini popoli.

Il tema generale è sempre lo stesso: proteggere i lavoratori indigeni e l’interesse del Paese.