Appunti

La barca è Plein – di Carlo Curti

È una specie di tiro al piccione, ed è esattamente ciò che ci aspettavamo. D’altra parte un articolo di sostegno a Philipp Plein l’abbiamo pur pubblicato.

* * *

Se ci si mettono anche i tedeschi significa che siamo ormai alla metastasi.

Prima le sedi “buca lettere”, ora la struttura fisica in bella evidenza che, per il ministro di riferimento, dovrebbe portare liquidità e valore aggiunto al Cantone, mentre per chi ci lavora stress, orari elastici (eufemismo) e salari da pensionati al beneficio della complementare o giù di lì.

Il caso Philipp Plein è l’ultimo sassolino uscito dalle scarpe dei suoi salariati a testimoniare che le nostre contrade sono ormai terra di conquista per i numerosi “galli cedroni”della fashion globalizzata.

Quando al nostro è saltata la mosca al naso perché disturbato da funzionari pubblici mentre addentava in ufficio una pizza con altri collaboratori a orari da guardia notturna, la reazione è stata a dir poco presuntuosa: Noi non lavoriamo di notte ma la legislazione sul lavoro andrebbe rivista. Tradotto, suonerebbe così: Fino a che non mi pescano, faccio quello che mi conviene confidando sulla benevolenza dei quartieri alti.

Capito il giovanotto! Arriva, fa e disfa e vorrebbe pure direttive cantonali ad hoc.

Poi la dichiarazione d’intenti riappacificante: Non me ne vado, anzi mi allargo perché è da qui che voglio operare. Nettare per i palati di chi a Bellinzona decreta  in territorio finanziario e mazzo di rose (rosse?) al comandante della locomotiva sul Ceresio.

Eh no, signor Plein; I ticinesi saranno anche bravi soldati ma non sono tutti coglioni. Da tempo sanno che delle supposte ricadute fiscali per utili come i suoi non vedranno neanche un centesimo, quindi favorisca togliere cortesemente il disturbo.

Molti dei suoi (ex ?) collaboratori la ringrazieranno: Niente più stress e orari medievali, nessuno straordinario non pagato, più tempo per la famiglia, lo sport e la fidanzata.

Scusi se è poco.

Carlo Curt, Lugano

Relatore

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  • Carlo Curt e` all`altezza (bassiissima, quindi bisognerebbe dire bassezza) dei gegni che hanno cacciato dal Ticino il barone Thyssen con la miglior collezione d`arte al mondo e le banche giapponesi, poi i magnati est europei e centro asiatici, fatto il tifo per l`affossamento di BSI & altre banche, che si stanno impegnando acribicamente per chiudere le sedi dei trader di accio e altri metalli. Credo che la parola "c..." che diniega gli vada invece a tappeto.

  • È troppo comodo pensare di fare arrivare imprenditori ed imprese dall'estero e aspettarsi che questi assumano solo personale residente, magari con orario di lavoro 9-17 e lauti stipendi!
    Ticinesi, se volete la ricchezza bisogna crearla con una propria classe imprenditoriale, cosa che il Ticino non ha mai veramente avuto (a differenza della svizzera tedesca ma anche della Lombardia che hanno sempre avuto una cultura imprenditoriale).
    Inoltre e troppo facile pensare di fare qualche scuoletta di economia e poi fare il parassita col culo al caldo in qualche banca di Lugano per tutta la vita, quei tempi sono finiti, dal nord Italia non arrivano più sacchi pieni di soldi.
    SVEGLIA!!!

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