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Le belle sculture tornano al Belvedere, davanti al Lac

È stato presentato oggi a Villa Malpensata, alla presenza del sindaco Marco Borradori, del vicesindaco Michele Bertini e del municipale Roberto Badaracco, il nuovo Parco delle sculture del Belvedere a Lugano.
I lavori, iniziati a fine novembre scorso, hanno condotto a un intervento urbanistico ed espositivo globale, con lo scopo di valorizzare l’intera area nei pressi del LAC.

Il Parco delle sculture è nato alla fine degli anni Settanta del Novecento, grazie all’acquisizione da parte della Città di Lugano di alcune sculture esposte in una mostra patrocinata dalla Società Ticinese di Belle Arti e dall’Associazione Bancaria Ticinese, tenutasi nel 1977 nelle principali piazze e vie del centro, dove erano presenti opere di artisti internazionali e svizzeri.

La Città decide allora di creare un Parco delle sculture presso il Giardino Belvedere e un primo nucleo di opere – alcune delle quali ancora visibili oggi – è aggiunto a quelle già in loco di Piero Travaglini (Catena) e di Harry Balart (Cathedralit).
Prende così avvio una nuova politica culturale che prevede una serie di nuove acquisizioni, incrementate in seguito da generose donazioni, che permette nei decenni successivi di accrescere la galleria del Belvedere, senza tuttavia considerare un disegno espositivo coerente e predefinito.

La creazione del nuovo centro culturale LAC e i profondi cambiamenti intervenuti a livello urbanistico nell’area ex Palace, hanno creato l’occasione per rivedere il concetto di Parco delle sculture nel suo insieme. Nel 2016 è stato stanziato un credito per una riqualifica della zona. Il Parco delle sculture, pur rimanendo nelle vicinanze del Belvedere, ormai divenuta sua sede storica, ha trovato una nuova disposizione ed è stato arricchito con opere provenienti da altre aree urbane, permettendo di valorizzare ulteriormente une delle zone più prestigiose del lungolago. A questo scopo è stata creata una nuova area verde estesa fino a bordo strada, che ha coperto la zona precedentemente asfaltata.

Oggi è così possibile ammirare un importante gruppo di lavori realizzati principalmente dopo la metà del XX secolo da artisti svizzeri e internazionali quali: Selim Abdullah, Nena Airoldi Ciuti, Nag Arnoldi, Paolo Bellini, Mario Bernasconi, Max Bill, Carlo Ciarli, Massimo Ghiotti, Robert Lienhard, Gianfranco Rossi, Remo Rossi, Pierino Selmoni e Piero Travaglini.



 

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