Il tema delle cucine del mondo ha portato in Ticino un’edizione più che mai internazionale
Quest’anno il tema della manifestazione, “le cucine del mondo” ha vinto la sfida facendo viaggiare virtualmente i commensali ticinesi in diversi continenti, attraverso le tradizioni culinarie di Paesi lontani. Se il fil rouge, come dal suo anno di esordio, è rimasto lo stesso, ossia la valorizzazione del territorio attraverso l’enogastronomia di qualità, l’edizione appena conclusasi è da considerarsi come l’ennesimo passo avanti.
Infatti, i 21 eventi della kermesse, tra Svizzera e Ticino, hanno registrato il tutto esaurito, dimostrando il forte interesse alle serate gourmand della manifestazione, che hanno raccontato l’avanguardia gastronomica proveniente da tutto il mondo.
Giappone, Maldive, Francia, Danimarca, Spagna, Slovenia, Germania, Italia e, naturalmente, Svizzera: il “girotondo” degli chef ha contato 27 stelle Michelin, in un susseguirsi di sapori e cucine diverse. Un’edizione più che mai fusion, che ha mescolato spezie, ingredienti, sapori e tradizioni tra le più diverse.
Chef di fama internazionale, cene di altissimo livello, grandissimi vini in accompagnamento e, come dalla prima edizione, un Canton Ticino accogliente e ricco di attrattiva. Non cambiano gli ingredienti, ma il successo della manifestazione cresce, complice una diversificazione sempre più minuziosa e accurata delle location.
Quest’anno, per esempio, il record di stelle Michelin in una sola cucina è stato registrato con le 8 brillanti di Martin Berasategui, che ha accompagnato il suo pupillo Paolo Casagrande, nella serata dedicata alla cucina spagnola. Molti dei migliori vini ticinesi hanno trovato il loro palcoscenico d’onore durante le cene ufficiali, quando hanno potuto essere valorizzate al meglio dall’abbinamento ai piatti eleganti dei cuochi internazionali.
Tra i luoghi di S.Pellegrino Sapori Ticino, è tornata protagonista la panoramica Villa Orselina di Orselina, scelta come sede di una delle serate più avanguardistiche grazie alla cucina del Nord del danese Soren Selin. Per la seconda volta, inoltre, la kermesse ha dedicato una serata ufficiale anche ad uno dei simboli dell’architettura d’autore locale, salendo al Fiore di Pietra, in vetta al Monte Generoso, per rendere omaggio alla cucina del neo tristellato italiano Norbert Niederkofler.
La dodicesima edizione, dunque, si conferma ancora una volta come uno degli strumenti privilegiati per promuovere l’enogastronomia come componente culturale del Ticino. Tematica che, anche nei prossimi anni del festival, continuerà ad essere protagonista.
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