Il comunicato è formulato in termini piuttosto forti, ma bisogna tener presente che in questa particolare circostanza governo e parlamento hanno mostrato come la volontà popolare possa essere ridotta a una barzelletta.
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Ebbene, con l’annuncio di oggi, 125’000 firme in soli sei mesi, siamo giunti al “redde rationem”. Una resa dei conti cui saranno chiamati – per l’ennesima ma, visto l’avvicinarsi della scadenza elettorale, speriamo anche per l’ultima volta – il Consiglio federale e il Parlamento. Tale consenso popolare, infatti, presuppone una forte partecipazione anche di cittadine e cittadini di fede politica non UDC, ma che dai suoi rappresentanti partitici non è più disposta a essere tradita sull’altare di meri interessi economici di una ridotta casta di privilegiati oppure sociali di una – altrettanto limitata ma, purtroppo, con un seguito numericamente più importante – élite parassitaria di sinistra.
L’iter parlamentare sarà l’occasione per i deputati di gettare la maschera e finalmente chiarire da che parte stanno: con e per la Svizzera alla cui Costituzione hanno giurato fedeltà, o al servizio di Bruxelles da cui sperano di ricevere chissà quali prebende?
Nell’attesa, UDC Ticino si rallegra e ringrazia tutti coloro, dentro e fuori del partito, hanno collaborato al successo di questa iniziativa, determinante per il futuro indipendente e autonomo del nostro paese. Siamo sicuri che, quando verrà il momento, il popolo svizzero ribadirà nell’urna la sua brama di libertà.
UDC Ticino
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