La Grecia brucia, le fiamme avvolgono la città che diete i natali – culturali, mitologici, storici, identitari, – all’Europa, Atene, dalla cui acropoli il Partenone, simbolo di resistenza turca, invasioni, mira, desolato anch’egli, la sua città, il suo mondo sifarsi. E’ la fine di un’epoca.
L’Europa, il cui centro è ormai spostato da secoli – la Guerra Civile Europea? Pressoché dimenticata – nella centralità della Germania, non muove (quasi) un dito, mentre la sua Madre, la Grecia, brucia. Come in un’Orestiade, il matricidio non è reato.
Non sono esenti da polemiche le dure parole lanciate dal filosofo Diego Fusaro, che così conclude un articolo per il Messaggero: “Dove sono i tecnocrati senza cuore di Bruxelles? Dove sono le magliette rosse degli ipocriti dei sontuosi attici di Nuova York, con le loro titillevoli aragoste? Quando si tratta di deportare schiavi dall’Africa, sono in prima linea. Quando i Greci vanno a fuoco, tutto tace.”
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