“E alla fine c’è la vita” l’esordio letterario di Davide Rossi
Vite al limite alla ricerca della salvezza. Letteratura o cinema?
Marco si fa di tutto ciò che altera il suo stato psicofisico, il corpo di Mario cede, provato dagli eccessi e dallo stress, Marianna si concede tutti i vizi possibili e a tutti, mentre Marika naufraga fra le braccia di un subdolo e viscido professore universitario.
Combattere o chinare la testa? Vivere con le proprie regole o con quelle degli altri?
La società li obbliga a cambiare, a passare dalla fase post adolescenziale a quella adulta. Ma cambieranno realmente?
Un romanzo vivace, intelligente, frenetico, insomma, differente. In cui la cinematografia si mischia alla letteratura, scandendo i ritmi creando un vortice suadente di emozioni trascendentali. Ispirato allo scrittore americano Ellis si tratta di un esordio promettente, con molte luci e poche ombre.
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